Scritto da: Thea Matera
Tremante la festuca
all'ombra della tesa,
annotta l'emisfero
di cinciallegre.
Duettano trepide lanterne
sulla guglia del brolo illune,
s'incatenano nel dilucolo
frastagli di comete,
il fuso disarma
l'ubbìa del rovaio,
la ceppicona aureola,
lo scrimolo del formicaio.
Non conosco il disincaglio
del naufragio,
il ruglio del verso ermetico,
la piegatura di parole nuove,
s'annidano lepide lame
di luci sui fondali.
Non specchia sul mare
lo svelo di róffia,
di corrosi ricci si muschia
il blulivio della feritoia,
s'addensa l'imbrifero siderale.
Si spande un silenzio
di cormorani
nello screzio di enervati giunchi.

Thea Matera.

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