Ti sbircio da una finestra, nascosto per non imbarazzare la tua bellezza. I tuoi colori diventano melodioso fruscio di mare. Sei
ventre di tanti pensieri. Sei immensa.
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Ti sbircio da una finestra, nascosto per non imbarazzare la tua bellezza. I tuoi colori diventano melodioso fruscio di mare. Sei
ventre di tanti pensieri. Sei immensa.
Immaginarti
senza che tu sappia
desiderarti
mentre tu immagini
pensarci
senza dircelo.
Nell'attimo.
E tutto appare
e scompare
senza che ci accorgiamo
e resta la vita
rincorsa o attesa o afferrata
e resta l'esistenza
respirata o rigurgitata
e resta.
Intravedersi.
Sussurrandosi.
Rincorrendosi con gli occhi.
Afferrandosi col cuore.
Armoniosa
come colori d'estate
piena
come la luna più tornita
furibonda di desio
come il mare impetuoso
di gioia
a schiudersi
di grazia grondante.
Ancora vita.
E non è troppo
neanche il mare
con te
che hai gli occhi pieni di cielo
e starei ore
sotto le stelle
pur di vederti brillare.
E lasciati splendere
e lasciami ammirare.
E ci diremo ancora.
Più di quanto pensavamo di esserci già detti.
E non ci fermeremo.
E continueremo.
E ancora immagineremo.
Perché io e te già lo sappiamo.
E in un alito di vento
ritrovammo il nostro bacio
non più naufraghi di noi
con la mano nella mano.
Non ci raccontiamo più.
Muti come l'aria in una torrida giornata d'estate.
Frastornati come il mare in tempesta.
Fermi come aquiloni nel cielo.
Ci lasciamo battere (io) in un ventricolo e (tu) nell'altro.
Siamo arteria e aorta.
Mi piaci
perché sei garbata
perché sai di me
perché non c'è un non c'è
c'è che ci sei sempre
davvero
e la tua dolcezza
è la mia speranza
c'è che sei carezza
pure sulle ferite più ferite
pure sulle lacrime più lacrime
e mi fai volare oltre
ogni bruttura.
E io
mi fermo
con Te.