Post inseriti da Martina Boselli

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Scritto da: Martina Boselli
Era quel tipo di persona che non demorde facilmente. Se vuole una cosa corre a prendersela, non si ferma per voltarsi indietro e vedere quanta strada ha già percorso, ma continua il suo cammino senza prendere fiato fino a quando non la raggiunge. Era quel tipo di persona che metteva il cuore davanti all'orgoglio. Quella che l'ultimo tentativo non era mai davvero l'ultimo. Quella che andava controcorrente, contro il vento e tutte le intemperie pur di ottenere quello che desiderava davvero. Lei correva, correva sempre. Si fermava solo quando sentiva lo schianto. Il suo. Ed anche allora, pur zoppicando, continuava in qualche modo per la sua strada. Continuava in qualche modo a farcela, in modo diverso certo, ma non si fermava mai, nemmeno allora.
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    Scritto da: Martina Boselli
    Credo che ad un certo punto bisogna prendere la consapevolezza di dover lasciare andare alcune persone. Le persone non sono oggetti che puoi tenere con te quando ti fa comodo. O che vuoi tenere perché ti sono indispensabili. Non puoi costringerle a restare quando fanno di tutto per poter andare via. È giusto che ciò avvenga. È giusto recidere alcuni rapporti, anche se fa male. Ma fa ancora più male trattenere a tutti i costi chi non vuole restare. È giusto che una persona sia libera di andarsene senza sentirsi sulla coscienza il peso di una decisione. È giusto che una persona possa smettere di esserci se esserci ora significa in realtà, avere a che fare con un'assenza.
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      Scritto da: Martina Boselli
      Era quel tipo di persona che non demorde facilmente. Se vuole una cosa corre a prendersela, non si ferma per voltarsi indietro e vedere quanta strada ha già percorso, ma continua il suo cammino senza prendere fiato fino a quando non la raggiunge. Era quel tipo di persona che metteva il cuore davanti all'orgoglio. Quella che l'ultimo tentativo non era mai davvero l'ultimo. Quella che andava controcorrente, contro il vento e tutte le intemperie pur di ottenere quello che desiderava davvero. Lei correva, correva sempre. Si fermava solo quando sentiva lo schianto. Il suo. Ed anche allora, pur zoppicando, continuava in qualche modo per la sua strada. Continuava in qualche modo a farcela, in modo diverso certo, ma non si fermava mai, nemmeno allora.
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        Scritto da: Martina Boselli
        Non posso passare la mia vita a giustificare i silenzi delle persone, o alcuni loro gesti dietro un enorme "ha paura, ecco perché si comporta così". Perché sì, la paura ti fotte, ti ammutolisce, ti paralizza, ma quello che ti scoppia dentro dovrebbe essere la molla giusta per metterla a tacere e provare, una volta tanto, a ridimensionalizzarla. Non voglio più correre dietro le persone, voglio farlo solo se dall'altra parte vedo chi corre verso me per abbracciarmi. Non voglio più accendermi per qualcuno, se quel qualcuno poi si sente in diritto di spegnermi come se nulla fosse. Non voglio essere una spettatrice qualunque ad uno show di magia e tu, sparisci nel buio ed io sto lì a chiedermi "dove è finito? Torna? E quando esattamente? Non voglio finire sulla strada del non ritorno senza alcuna compagnia. L'ignoto mi spaventa, e ho il terrore quando vedo il mio cuore continuare a camminare pur non sapendo dove andare, ma sta lì e non demorde fino a quando non ritorna indietro monco.
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          Scritto da: Martina Boselli
          Perché le persone hanno così paura di restare da sole? Perché credono che condividere la propria vita con un altro individuo sia indispensabile? Io a volte non riesco a sopportare nemmeno me stessa, figuriamoci poi, se riesco a tollerare qualcun altro. Eppure sembra che tutti siano convinti che per raggiungere la felicità lo si possa fare solo con qualcuno al proprio fianco, sono convinti che per sentirsi realmente vivi, ci sia bisogno di qualcuno che ci completi. Perché, non sono forse io un individuo con due braccia, due gambe, due occhi, un cuore e un cervello? Non ho bisogno di nessuno per sentirmi completa, lo sono già! E anche se non avessi un arto non avrei bisogno di nessuno, perché saprei adoperare quello che ho nei migliori dei modi.
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            Scritto da: Martina Boselli
            Ci sono libri che sembrano farti un resoconto della tua vita, di dove sei arrivato e soprattutto come.
            Quelli sono i libri che non vorrei mai smettere di leggere perché sanno farmi apprezzare, sotto una nuova luce, una parte di me. Quella che forse tenevo taciuta perfino a me stessa perché un po' me ne vergognavo senza rendermi conto che è grazie a quella che sono ciò che sono.
            Ed io ho imparato ad amare ciò che sono.
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              Scritto da: Martina Boselli
              Bisognerebbe sempre conoscere i vari punti di vista quando si tratta di una storia. Mettersi nei panni dell'altro, ascoltare le cose dette e quelle taciute, perché spesso proprio ciò che non si dice nasconde tutta la profondità della questione.
              Nelle cose non dette c'è un'essenza particolare che sa quasi di magia e non tutti hanno la sensibilità adatta per poterla apprezzare.
              Nelle cose taciute ci trovi dietro un mondo intero, un mondo fatto di mille sfumature d'emozioni. Paure, tentennamenti, titubanze, felicità, morse allo stomaco e anche mal di testa perenni.
              Ho trovato in giro persone che avevano tanto da dire, tanto da raccontare, tanto da farti vivere attraverso le loro espressioni, le parole, le loro emozioni, le loro mani, ma pochissima altra gente in grado di saper ascoltare quelle storie.
              Tutti pronti a voler "sapere", ma non a voler capire.
              Le persone si stancano dopo un po' di non essere comprese davvero, di essere sempre e solo giudicate da chi magari nemmeno potrebbe fare da giudice.
              Le persone smettono di raccontare emozioni e magie e cominciano a parlare solo con se stessi. Si spengono.
              Le parole dapprima pronunciate con un fil di voce, tacciono, e, probabilmente lo faranno per sempre.
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                Scritto da: Martina Boselli
                Sapete una cosa? Forse dovreste cominciare a perdonare voi stessi.
                Dovreste perdonarvi per le promesse non mantenute, ma nelle quali credevate fermamente. Le cose a volte non vanno come vorreste, ma loro restano comunque vere.
                Dovreste perdonarvi per i sogni non realizzati che avete messo infondo ad un cassetto perché poi, non si sa mai, un giorno potreste...
                Dovreste perdonarvi per le strade prese e che poi non avete più percorso perché avete preferito la scorciatoia. Alla fine ciò che più conta è giungere a destinazione, qualunque essa sia, purché vi renda felici e soddisfatti.
                Dovreste perdonarvi per le persone che avete perso durante il tragitto, per quelle che avete dovute mettere da parte per poter proseguire, per quelle che non avreste voluto mai abbandonare, ma che purtroppo, avete lasciato dietro di voi. Sono comunque nel vostro cuore e ci resteranno sempre. Da lì, non andranno via.
                Dovreste perdonarvi anche se non è semplice, anche se non credete di meritarlo, anche se forse qualcosa è andata come andata per un vostro errore.
                Dovreste perdonare voi stessi.
                Dovreste farlo, è giusto che sia così.
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                  Scritto da: Martina Boselli
                  È che a un certo punto sei stanca. Stanca di attendere, stanca di rincorrere cose, persone e obiettivi e arriva il momento in cui, semplicemente, ti lasci andare. Spegni tutto. Spegni i sentimenti, li ricacci in fondo al cuore che lì, almeno, stanno meglio. Non fanno danni, non hanno voce in capitolo su nulla.
                  Spegni i pensieri, abbassi pian piano il loro volume, fino a quando il brusio non lo senti nemmeno più.
                  Spegni la tua persona, che così smette di fare danni anche lei.
                  Ti rileggi il capitolo e azzeri tutto. Metti un punto dove avevi messo troppe virgole. Basta. Stop. Ora tutto tace. Ora non esiste niente. Ora non esisti nemmeno tu.
                  Domani poi, è un altro giorno.
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