Post inseriti da Monica Cannatella

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Poesie, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritto da: Monica Cannatella
Crescerai anche tu. Crescerai anche tu... e mi mancherà il disordine che adesso odio. Mi mancherà persino inciampare nelle automobiline che lasci sparse ovunque. Mi mancheranno quei sorrisi di bambino spensierato, quelli che cerco di imprimere nel mio cuore invece che nelle foto che ti scatto. Mi mancheranno i tuoi baci del buongiorno, quelli che non mi darai più perché ti sentirai troppo grande per le coccole nel lettone. Crescerai anche tu... e farà male sapere che avrai sempre meno bisogno di me. Sarà nostalgia ogni ricordo e, felicità, ogni tuo successo. Crescerai anche tu... e, quella voglia di libertà che dimostri già da adesso, sarà la tua carta vincente in mezzo un mondo di uomini, che si sentono prigionieri di tutto. Crescerai anche tu... ed io, ad ogni tuo passo, ad ogni tua vittoria, diventerò grande con te.
Composto martedì 20 settembre 2016
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    Scritto da: Monica Cannatella
    Durante una discussione tra madre e figlio, il figlio disse alla madre: Mamma, tu non capisci!
    La madre lo guardò, rimase un attimo in silenzio e poi esordì:
    Quando eri piccolo, spesso piangevi. Era l'unico modo che avevi di farmi capire che qualcosa non andava...
    Era dura scoprire quale fosse il motivo del tuo pianto. Allora controllavo che fosse tutto a posto.
    Il pannolino era asciutto, la pappa te l'avevo già data, avevi già fatto la ninna... allora cosa c'era che non andava?
    Dovevo improvvisarmi medico, tocco le orecchie, magari è li che gli fa male.
    Gli massaggio il pancino, i bimbi soffrono spesso di coliche...
    Non ci mettevo molto a capire quale fosse il problema e, se non lo capivo, ti portavo dal dottore.
    Con il tempo, sei diventato grande, erano tanti i tuoi silenzi, ma la mamma riusciva sempre a tirarti fuori le parole e, alla fine, capivo perché il tuo umore non era dei migliori.
    Adesso sei un uomo... spesso ti vedo pensieroso, ma quando chiedo se c'è qualcosa che non va, tu mi rispondi che va tutto bene. Ma la mamma e la mamma, se c'è qualcosa che non va se ne accorge!
    Non arriviamo nemmeno a sera che, ridendo e scherzando, mi hai già detto tutto e dopo lo sfogo ti tranquillizzi tornando a sorridere.
    Sai, non c'è un manuale che ci insegna come essere delle brave mamme e, non ci sarà mai.
    L'unico modo che ho per capirti, è che tu mi lanci qualche segnale... che sia un pianto di bambino, un silenzio, un fare pensieroso...
    Hai ragione, non ti capisco!
    Ma solo perché tu, hai smesso di aiutarmi a farlo.

    Morale della storia. Se volete essere compresi, capiti, aiutati... parlate! Il silenzio non ha mai aiutato nessuno. È solo un mondo vuoto fatto di nulla, una volta che vi ci siete chiusi dentro, nessuno sarà mai in grado di tirarvi fuori da li.
    Composto lunedì 26 settembre 2016
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      Scritto da: Monica Cannatella
      C'è che mi sento come una nave senza il suo capitano, in balia delle onde del mare e del vento. C'è che il mio faro è spento come me o, forse di più! Da tanto, troppo tempo. Nessuna luce ad illuminarmi la via, il cammino. C'è che sono stanca di brancolare nel buio, di dover trovare da sola tutte le strade. E poi, poi c'è che so che devo farcela comunque. E ce la faccio, sempre! Ogni maledetta volta. Ma almeno lasciatemi dire che piacerebbe davvero tanto che un giorno, quel faro, si accendesse. Una sola volta, mi andrebbe bene anche una luce tenue, un barlume, ma il buio no.
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        Scritto da: Monica Cannatella
        La grandezza di un amore non si misura né con le parole né con i tanti "io ci sono". Non la valuto in base a promesse che il più delle volte sono vane. La grandezza di un amore si vede nella costante presenza, anche se silenziosa. Nella condivisione di piccoli e grandi vittorie, nei gesti semplici che sanno di vita.
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          Scritto da: Monica Cannatella
          Quando dovrò lasciare questo mondo, avido di cattiverie e menzogne e sterile d'amore e bontà, l'unico mio rammarico sarà dover lasciare le mie belle rose. Chi se ne prenderà cura, chi le amerà come le ho amate io sin da quando son venute al mondo? Le annaffieranno, forse qualche volta parleranno con loro... ma saranno in grado di ascoltarle? Le mie rose... sangue del mio sangue, carne della mia carne, anima della mia anima. I miei figli, il mio mondo, la mia vita... e quando dovrò lasciare questo mondo, qualcun altro dovrà prendersene cura. E, quel qualcuno, non sarà mai in grado di amarli come io li ho amati.
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            Scritto da: Monica Cannatella
            E se ascoltassimo un po' di musica? Così, tanto per cercare di fare il punto e capire quando abbiamo smesso di litigare per poi poter fare la pace. Per perderci con e tra le note che risuonano alte nel silenzio e provare a sciogliere quel nodo d'orgoglio fermo nella gola che ci impedisce di parlare. E se ascoltassimo un po' di musica? E se ci ascoltassimo?
            Composto giovedì 16 giugno 2016
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              Scritto da: Monica Cannatella
              E ci saranno giorni bui, dove tutto ti sembrerà tempesta. Non vedrai lo splendore del sole, non sentirai il canto dell'usignolo. Sarai troppo occupato a chiederti "perché"? Camminerai sulla sabbia, ma invece di apprezzare la bellezza del mare che hai davanti, sentirai solo freddo sotto i piedi e dentro il tuo cuore. Qualcuno, che si crederà tanto furbo, ti farà notare che sei troppo buono per questo mondo e, invece di sorridere perché sai che è vero, riusciranno a farti sentire in colpa per questo. Avrai giorni dove nessuno ti terrà la mano, perché io non sono eterna, prima o poi dovrò lasciarti. Ma puoi star tranquillo che anche se non terrò la tua mano, guiderò ancora i tuoi passi. Dovunque io sia, sarò sempre pronta ad indicarti il cammino. Poi ci saranno giorni di sole, annuserai l'aria buona del mattino e ringrazierai per quanto ti è stato concesso. Ti sentirai vivo più che mai e, i giorni bui, non conteranno più. Avrai trovato la tua strada, avrai trovato te. E silenziosamente mi ringrazierai per averti fatto dono della vita... e silenziosamente, io ringrazierò te, per aver reso la mia così meravigliosa. A mio figlio.
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                Scritto da: Monica Cannatella
                A me non sono mai piaciute le persone che fanno le "moine". A me piacciono le persone che mi sanno tener testa. Quelle che mi affrontano a testa alta e mi sfidano con gli occhi. A me piacciono le persone vere, quelle che difendono le loro idee senza pensare al prezzo che c'è da pagare per farlo, perché ci credono davvero in quello che pensano e dicono. Mi piacciono le persone che si rimettono in gioco. Quelle che non sono mai certe di nulla ma continuano a far finta di esserlo per arrivare fino in fondo. A me piace la gente che odora di vittoria nonostante la sconfitta. Quella che ogni giorno, dopo che il mondo gli ha dato contro, è ancora capace di ricominciare daccapo e dire "domani è un altro giorno".
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                  Scritto da: Monica Cannatella
                  E scesi all'inferno. Perché tra tutte le cose che non mi ero mai perdonato, non ci fossi anche tu. E scesi all'inferno perché dovevo trovarti, ti avevo sempre trovata e, adesso, ne avevo bisogno più che mai. Perché ancora non ti avevo detto quanto ti amavo, quanto fosse importante la presenza costante dei tuoi giorni nei miei. Perché forse, la colpa del tuo essere li, era anche un po' mia. Perché è più facile nascondersi dietro il dolore che affrontarlo. Dovevo venir li e tirarti fuori e, se il prezzo da pagare ero io, lo avrei pagato volentieri. Trovare te e riuscire a farti ricordare ciò che eravamo insieme, o perdere per sempre il lume della ragione e ritrovarsi a guardarci negli occhi senza sapere di noi, senza ricordare che ci eravamo appartenuti corpo e anima. E scesi all'inferno... Per strapparti all'oblio, per non lasciarti morire una seconda volta. E scesi all'inferno e ti salvai e mi salvasti. Perché a rinunciare si fa presto, ma a combattere per ciò che ami ci vuole coraggio. E noi, quel coraggio, ce l'avevamo!
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