Scritto da: Riccardo Sanna
in Diario (Sentimenti)
Era così bella che anche il tempo si fermò a guardarla.
Composto lunedì 2 aprile 2018
Era così bella che anche il tempo si fermò a guardarla.
Mezzaluna stasera. Mezzaluna fertile? Chissà. Mezza pure lei, stufa di noi quaggiù. Mezza ad ascoltar parole dette a mezza bocca. Mezzaluna stasera. Mezza come il bicchiere, vuoto o pieno? Chissà. Mezza anche lei, spaccata in due come una mela. Uguale al mondo, oggi. Mezzaluna, sembra culla stasera. Dondola l'immagine. Brivido. Bilico. Lassù. E se dentro ci fosse un bimbo? Ninna nanna mezzaluna, mezza al buio e mezza al sole. Mezzanotte, quasi. Silenzio. La notte va a mezza via. Che poi, domani, forse un forsennato vento di pace arriverà. Un vento di pace? Sì, l'unico soffio di speranza ormai rimasto.
Questa mattina un ticchettio ha svegliato il mio cuore. La pioggia s'è data appuntamento davanti al balcone e sulla ringhiera salta saltellando al ritmo di una musica che proprio il saltellare fa diventare tale. Mormorio o rumore lieve - bussando delicatamente - annuncia al mio dormire ch'ella è finalmente là. "Plink, plink, plink...", quasi in silenzio, sento e mi assento nei sogni miei. Tictac - un ticchio di tamburello - a dondolare la melodia di questa infinita pioggia che decisa ha deciso di farmi compagnia. Forse lassù qualcuno le avrà detto che quaggiù c'è un posto dove si può ballare. E fare un ticche-tacche lo si può, appunto, fare. La pioggia s'è ritrovata e canta, e balla, e suona, riempiendo d'armonia anche l'anima mia. Ora, però, lasciatemi ascoltare, il brano è troppo bello, di pioggia si può viaggiare e chissà, fors'anche innamorare. Tic e poi tac, io qua e tu... appena là. Non smettere mai. Non smettiamo mai. Sulla ringhiera, volare fin oltre l'Ottocento, fin fine Settecento, pioggerellina continua a continuare un continuo Romanticismo. Un'altra danza, Madame?
L'ho fatto, l'ho fatto, l'ho fatto! Ho voltato le spalle alla luna. Ma non per maleducazione, no! E neppure per cattiveria. Ho voltato le spalle alla luna perché volevo vedere se vedevo nella notte la mia ombra. Lo so, "vedere se vedevo" non affascina come frase, ma non vedo altre parole se non "vedere se vedevo". E l'ho vista, l'ho vista, l'ho vista! Sì! Ho visto la mia ombra! Nel cosmo nero come una seppia, la luce lunare a bussare dietro di me, io ho visto la mia ombra. Illuminando con il sorriso la mia matta notte, con un gesto della mano ho chiesto scusa al satellite tondo e bianco che col fiato mi stava sul collo e - udite, udite - ho visto la mia ombra. (Brividi notturni e calorosi applausi dalle stelle). Sì, ho voltato le spalle alla luna. Ma l'ombra l'ho vista! Eccome se l'ho vista! Sì, l'ho. Èlle, apostrofo, acca, ò!
Cerco fidanzata disperatamente. Bella dentro. Caruccia fuori. Sensibile all'intelligenza ed intelligente quanto sensibile. Amante dell'amore e diplomata in "teneri abbracci". Folle quanto la follia. Povera come me ma con il cuore miliardario per farne, insieme al mio, una capanna in riva all'oceano indiano (o sul lago di Bracciano). Abbastanza scema a tal punto da parlare con un albero e assai pazza nel dire "ma perché non mi risponde?". Incuriosita dalla luna che "sta lassù" ed innamorata delle stelle che stanno "un po' qua e un po' là". Critica con se stessa quando fa una puzzetta dopo la mezzanotte e sorridente sapendo che al "non sono stata io" io non ci casco. Affascinante nei modi e modella di bellezza oratoria. Sognatrice e senza peli sulla lingua (e non moltissimi sulle gambe...), forte ma straordinariamente piccola quando è a meno di 10 centimetri da me. Abile nuotatrice nei mari in tempesta e cuoca affermata e affamata delle cene a lume di camino. Tranquilla e senza eccessi di velocità. Cerco compagna di vita disperatamente. Bella dentro (tipo Ferrari per capirci) e caruccia fuori (vabbè, proprio una Fiat Panda magari no...)
Ma tu lo sai cosa vuol dire amare? Tu sai il significato della parola amore? Sai cosa si prova quando baci una persona che ami? E sai che si può anche morire d'amore? Ma tu lo sai veramente cos'è quel brivido che attraversa mari e monti nel tuo corpo? Sai dare una spiegazione ad una lacrima di felicità quando un abbraccio riesce a farti volare? Tu sai cosa intendo se dico che può mancare il fiato per amore? Ma tu lo sai che l'amore può essere a prima vista? E che riesce a far parlare gli occhi, lo sai? Perché se tu tutte queste cose non le sai, se tu queste sensazioni non le hai mai provate, se tu non conosci né capisci ciò di cui ti parlo, allora è arrivato il momento di dirti: "innamorati!".
Non vedo differenze fra quello che provo dentro e ciò che mi accompagna fuori. Ho raggi di vita che accarezzano il mio cuore e poi vivo il sorriso di mia figlia immenso proprio come il sole. Percorro viaggi interiori scoprendo montagne e mari dai colori sempre vivi che accendono la mia anima, mentre fuori mille pennarelli ogni volta dipingono la dolcezza dell'amore. Non trovo differenze tra il mio dentro e il fuori; è simbiosi unica come angeli e cielo. Un volo che riesce ad attraversare e toccare anche gli orizzonti più lontani. Padre e figlia abbiamo ricevuto in dono dal signore la magia che diventa straordinario sogno e poi fiaba. Dentro o fuori che sia, per me è, e sarà sempre, la stessa identica e bellissima armonia.
Capisco l'importanza di una carezza, mentre mi resta difficile capire un pugno. Capisco l'importanza di un abbraccio, di un bacio e di un "ti voglio bene", mentre guardo ed ascolto attonito l'ignoranza avanzare. Capisco bene, sai, l'importanza di un gesto d'amore, utile a rasserenare gli esseri umani, ma devo ammettere che mai capirò la volgarità e l'intolleranza. Capisco bene, credimi, l'importanza di un sorriso, perché da sempre chi sorride ha una marcia in più, mentre non capisco chi fa piangere, perché da sempre dimostra la sua insensibilità. Capisco l'importanza di chi ancora non vuole darla vinta, affinché non si debba poi vivere da eterni vinti. Capisco l'importanza della bellezza, mentre mi risulta inconcepibile crescere in un mondo brutto. Capisco l'importanza delle stelle, perché al buio si vive male.
Instancabile io, scrivo. Le emozioni, le mie paure insieme alle speranze, le malinconie, i ricordi e le mie fragilità; i momenti di gioia e la cupezza di giornate tristi. Instancabile io, sognatore forse d'altri tempi, resto spesso ad ascoltare il mio cuore, a farmi da lui consigliare, proteggere e poi guidare. Un po' come le stelle, che senza quel raggio di sole sarebbero spente, così oggi anche grazie a loro io trovo l'ispirazione. Instancabile io, scrivo. Passione, amicizia e amore. Vita. Perché scrivere proprio la vita, la mia, permette ai miei sentimenti di abbracciare gli altri, i vostri. Scrivere aiuta me a stare meglio, a non arrendermi, a credere che magari attraverso la scrittura, la mia, altri cuori possano volare. Instancabile io, ogni volta qui, penna alla mano, baciare dolcemente il foglio ed iniziare un nuovo pensiero o meravigliosa poesia. Instancabile io, lettera dopo lettera a comporre parole che non sono altro che la mia quotidianità. Quella che, ogni mattina, quando mi alzo sussurra a me: "non ti stancare mai della tua vita". Instancabile io.
Nella tua stanza, seduta te ne stai. Aspetti. Una sua chiamata, un suo messaggio. Guardi fuori dalla finestra il sole illuminare quel verde chiaro di foglie ancora figlie di un albero secolare; caldo raggio accarezza con dolcezza il tuo volto. Sorridi, stai bene. Aspetti, serenamente aspetti; sai di appartenergli, ma sai anche di non volerti accontentare soltanto del suo ricordo. Nessuna paura, nessun timore: è lui quello giusto, quello che aspettavi da una vita. Nella stanza, distesa sul tuo letto te ne stai, chiudi gli occhi e sogni. Immagini che si susseguono all'interno delle vostre vite; le stesse immagini viste e riviste decine di volte al cinema, romantiche e di sincero amore. Poi, ecco finalmente il telefono squillare. Apri gli occhi, è lui: "pronto". "Buongiorno amore!" Buongiorno felicità.