Scritto da: Sandra Piogia
in Diario (Sentimenti)
Mi rendo conto che quando il cuore lo hai lasciato qua e là, non hai né forza né voglia di rimettere i pezzi insieme perché hai paura che possa rompersi ancora.
Commenta
Mi rendo conto che quando il cuore lo hai lasciato qua e là, non hai né forza né voglia di rimettere i pezzi insieme perché hai paura che possa rompersi ancora.
Chi non ha colore nella sua vita, spesso imbratta quella degli altri. In realtà è dove ci sono colori più belli che dovremmo intingere l'anima per renderla migliore.
Il problema di tanti è la fame di gloria, di denaro e di successo. Ma mai di amore.
Senza odio sprecare. Senza amore elemosinare.
A volte le parole non bastano quando pensi a chi non c'è più qui con noi. Allora per trovare qualcosa che come saluto valga la pena mandare. Intingi il pensiero nei ricordi. Con il tempo poi tutto si complica. Ogni ricordo alla fine lascia un'unica cosa che lega il ricordo a chi più ti manca. Allora pensi che in fondo quella persona cara non è mai andata via e rifletti su tutte quelle volte che con lo sguardo al cielo hai chiesto aiuto. Un po' come quando eri piccola e a colei alla quale ti affidavi, non mancava mai il modo per proteggerti. E oggi è così. Mentre guardi il cielo per mandare a lei un bacio, ricordi in pezzi di cuore ti fanno pensare a quell'abbraccio mai raffreddato dalla morte e che ancora oggi ti fa sentire un affetto che va oltre anche oltre gli ostacoli cresciuti con te. Così un augurio e un grazie va a chi ancora oggi solo a pensare come in questo giorno rallegra il tuo cuore scaccia le lacrime perché sia la sua festa.
Quando una persona è silenziosamente bistrattata dalla vita, poco contano i consigli dati con parsimonia. Altrettanto silenziosamente vengono accettati con rassegnazione e senza conseguenza; a differenza di un consiglio dato con cattiveria ed egoismo, se non altro dato per scuotere una positiva reazione di prevalsa e insito in realtà per affetto o buon sentimento...
Si rimane sempre con una fregatura in mano, poi non resta altro che depositarla lì tra tutte le altre della vita.
Ogni tentativo (se pur ridicolo) per apparire, riduce al minimo una già precaria "dignità".
L'invidia è di chi non ha una vita vera. Di chi cerca di trovare il lato peggiore delle persone perché ne ha uno per sé che non riesce a controllare. Di chi non guarda mai il suo giardino vedendo l'erba cattiva in quello degli altri. Tutto questo nella realtà come nel virtuale dove si collezionano i "mi piace" per essere in competizione e per mantenere una dimensione inesistente e apparente, perché le persone invidiose hanno da sperare solo nella falsità, in quella del loro cuore o del loro desiderio di sentirsi migliori in un mondo che non gira attorno a loro, comunque disposti a tutto pur di essere qualcuno a scapito di altri.
Credo ancora nelle persone. Ho imparato però a tenerle a distanza, perché visto che nulla ti viene mai reso, non mi va di rimetterci il cuore.