"Tutti contro tutti" atto 3°: incapace tanto di non prendersi troppo sul serio (Bergman, Polański) quanto di ritrovare il cinismo, la cattiveria, la scorrettezza della migliore commedia italiana, il film non sa né com'evitare di scadere nel pianto e nell'impianto teatrali, né com'innescare una comicità irriverent'e catartica, una satira spietata e divertente. L'esplosione conclusiva è giust'un contentino, mentr'il cast viene sperperato da una regia più interessat'a moraleggiare ch'a fornire spessore ai personaggi.