Il sequel di "Sin City" aveva dimostrato, dopo quasi un decennio, che l'epoca degl'adattamenti cinematografici d'"esilaranti e ultraviolente" (sic) graphic novels era già concluso: per fortuna i millennial stanno diventand'adulti e il loro tasso d'idiozìa viene scendendo. "Polar" giunge persino più in ritardo. C'è un'altra buona notizia: lavorando per Jonas Åkerlund, Mads Mikkelsen s'è tenuto lontano da Nicolas Winding Refn.