Si sarebbero potuti limitare i tecnicismi, si sarebbe potuto vedere (dove?) il documentario sulla stessa persona, si sarebbe potuto girare un film formalmente rivoluzionario com'il suo contenuto, si sarebbe potuto fare un biopic sulla prima donna (conservatrice), e non sulla seconda (democratica), nominat'alla Corte Suprema. Nel frattempo si può godere d'"Una giusta causa", prodotto hollywoodiano per una volta al servizio d'una storia non indecente.