Trama del film Zemanlandia
All'inizio degli anni novanta un squadra di provincia approda in serie A e sconvolge il calcio italiano. E' il Foggia di Zdenek Zeman. Il boemo allena all'uso sfacciato della zona un manipolo di sconosciuti, reclutati per un tozzo di pane nelle serie minori; e loro provocano sudori freddi a squadroni costati miliardi. Segnano e incassano valanghe di gol, divertendo e divertendosi. La squadra è una meravigliosa creatura con due padri: il vulcanico presidente Casillo e lui, l'uomo di Praga. Trench alla Humphrey Bogart, sigaretta eternamente appesa al labbro e palpebra a mezz'asta, Zeman spiazza la stampa sportiva con pause interminabili e risposte impassibili. Sottopone i giocatori a fatiche disumane, esercizi estenuanti perché in campo possano volare. Il tormento dei calciatori si riscatta nella bolgia del piccolo stadio Zaccheria, dove si consuma l'estasi domenicale... (continua). Per tre stagioni i foggiani sognano il calcio champagne fino al mesto epilogo: la zona Uefa che sfuma all'ultima giornata, l'uscita di scena del presidente Casillo, Zeman che vola verso la Capitale mentre Foggia rimane ben piantata nel tavoliere. I riflettori si spengono. Zeman diventerà, suo malgrado, l'uomo contro il Palazzo e contro il doping. L'eroe da celebrare, commossi dall'onestà e dal rigore. Ma anche l'allenatore scomodo, a cui non affidare panchine, per evitare problemi con i poteri forti. Nasceranno altre zemanlandie, ma Foggia rimarrà la più sorprendente. Il documentario ripercorre le vicende del Foggia Calcio dando la parola ai protagonisti di allora: Zeman, Casillo, Pavone, Altamura, Signori, Rambaudi, Di Biagio, i tifosi e tanti altri. Impreziosito dal calcio giocato e da materiali di repertorio delle rampanti televisioni private il film raccoglie l'intervista più lunga che Zeman abbia mai rilasciato. Una bella storia di calcio e passione.