Scritta da: Pedra
Tibby: Forse delle volte è più facile arrabbiarsi con le persone di cui ti fidi.
Carmen: Perché? Perché dev'essere così?
Tibby: Perché sai che comunque ti ameranno sempre.
dal film "4 amiche e un paio di jeans" di Ken Kwapis
Tibby: Forse delle volte è più facile arrabbiarsi con le persone di cui ti fidi.
Carmen: Perché? Perché dev'essere così?
Tibby: Perché sai che comunque ti ameranno sempre.
E perché vieni a farmi una predica ipocrita su come ci si comporta con gli altri quando tu te ne vai in giro mandando al diavolo tutti perché hai paura di scoprire che anche tu hai dei sentimenti?
Dio: Cercavi me?
Joan: Non lo so...
Dio: A volte quando sei sola pensi a quella ridicola canzone di Titanic e piangi.
Joan: Perché sei così banale?
Dio: Perché me lo domandi sempre?
Joan: Fallo camminare ti prego. Ti chiedo soltanto questo favore, poi non ti chiederò mai più niente. È così facile per te! Non devi fare altro che schioccare le dita o... o sbattere gli occhi. Fa che Kevin si alzi in piedi e cammini.
Dio: Mi chiedono tutti di fare qualcosa. Piccole cose, grandi cose... milioni di volte, ogni giorno.
Joan: Che cosa pretendi? Sei Dio.
Dio: Mi sono dedicato molto all'universo. Ho stabilito le regole, se le infrangessi darei un pessimo esempio e dimostrerei che esistono favoritismi. Perché una persona dovrebbe avere un miracolo e non tutti gli altri? Riesci ad immaginare la confusione? È meglio se le regole le rispettiamo tutti.
Joan: Niente miracoli?
Dio: I miracoli accadono all'interno delle regole. Perciò mi sono rivolto a te.
Joan: Per... per fare... miracoli?
Dio: Tu sei uno strumento di Dio, subordinato al limite di tempo e spazio. Perfetto.
Joan: Orgoglio? Dov'è finita l'umiltà?
Dio: L'umiltà non è davvero umiltà, se non sei tanto bravo da poter essere umile.
Dio: Ehi piccola! Sono io! Vuoi le prove? A volte ti eserciti allo specchio per vedere se sai baciare.
Joan: Perché sei così... banale?
Dio: Eheh...
Joan: È stato mio padre a spegnerti ieri sera, perciò se è una punizione allora penso che...
Dio: Perfetto. Dovrà passare l'eternità bruciando all'inferno.
Joan: No! No no no, mio padre è un uomo splendido...
Dio: Scherzo! Non c'è punizione per chi mi spegne, anche se parlo nessuno è tenuto ad ascoltare.
Joan: Sul serio?
Dio: Sì. Il libero arbitrio è una delle mie innovazioni: dò suggerimenti, non compiti.
Joan: Sento un suggerimento in arrivo.
Will: Spegni la tv per favore.
Dio: Aspetta, non toccare quel tasto. Non devi spaventarti. Sono io! Il re dei re. L'onnipotente.
Joan: Dio conduce il notiziario?
Dio: Lo so, eri convinta di non rivedermi mai più. Speravi fosse un episodio isolato di esaurimento nervoso e che la tua vita sarebbe tornata alla normalità.
Joan: Già, sto parlando con la televisione, è una cosa normale per me!
Dio: Sarò brevissimo...
*click*
Joan: Oh mio Dio! Che cosa hai fatto?
Will: Perché? È un crimine contro Dio spegnere il televisore?
- Kevin: Ciao.
- Joan: Ciao.
- Kevin: Mamma vuole che parli con te.
- Joan: Teme che io sia pazza?
- Kevin: Già. Allora, lo sei o no?
- Joan: No.
- Kevin: Bene, è stata una bella conversazione.
- Joan: Forse lo sono! Non lo so. Come si fa a saperlo? Ci sono dei segnali? Un manuale, un sito web...
- Kevin: Suppongo che il criterio sia sempre lo stesso, tipo... Credi negli ufo? Senti le voci? Ti credi Michael Jackson?
- Joan: Se le voci sono accompagnate da persone la sostanza non cambia?
Joan: E se dico di no? Morirò arsa tra le fiamme?
Dio: Ma dove la leggete questa roba? Ho mai fatto morire qualcuno tra le fiamme?
Joan: Cosa fai, te ne vai in giro ad apparire alle persone o...
Dio: Piccola correzione: non sono io ad apparire, sei tu a vedermi.