- Lucas: Senti, Haley, non crederai sul serio che la storia che ho scritto parli di Peyton? - Haley: Parla di desiderio e rimpianto, Lucas. E credo che parli di Peyton perché tu l'ami ancora.
- Lucas: Quand'ero piccolo i miei mi portarono a fare un viaggio. Non andammo in un posto esotico o in uno di quelli alla moda. Andammo semplicemente in giro. - Jamie: In giro dove? - Lucas: Guidammo intorno a Tree Hill; vedemmo un mondo meraviglioso. - Jamie: Ma dove andavate? - Lucas: Dovunque e in nessun posto. L'importante non era dove eravamo diretti, ma le cose che abbiamo visto, la gente che abbiamo incontrato.
- Skills: Davvero credi che tu e Peyton siate solo amici? - Lucas: Sai una cosa Skills, ho creduto a lungo che potesse esserci di più, ma non ha mai funzionato quindi ad un certo punto ho dovuto accettare che non era cosi... - Skills: Lei non la pensa così. - Lucas: È soltanto un po' confusa. Ha avuto un anno difficile e io l'ho salvata un paio di volte. - Skills: Forse sei tu quello confuso. Non l'hai certo salvata per caso quelle due volte. Non sei tornato a scuola per caso quel giorno e tenevi d'occhio Derek. Forse lei era lì per caso. Tu hai scelto di esserci. Quindi dovresti rifletterci sù.
All'improvviso fu come se il ruggito della folla, l'eco del fischio finale, le grida dei miei compagni, tutto venisse da mille miglia di distanza. E quel che restava in mezzo a quegli strani suoni ovattati, era soltanto Peyton. La ragazza che con la sua arte, passione e bellezza, aveva cambiato la mia vita. In quel momento il mio trionfo non su il campionato di stato, ma un istante di lucidità: la percezione che eravamo da sempre destinati l'uno all'altra e che ogni istinto contrario, era soltanto la negazione di una semplice verità: ero e sarei sempre stato innamorato di Peyton Sawyer.
- Lucas: Ciao. - Peyton: Se proprio volevi spezzarmi il cuore c'erano mille altri modi per farlo... Non avevi bisogno di chiedere la mano di Lidsey, per farmi del male. - Lucas: Tu non c'entri, è stata una strana coincidenza. - Peyton: Una coincidenza, senti Lucas... - Lucas: So che può sembrare difficile, ma. - Peyton: Non sposarla, ti prego. - Lucas: Peyton, io non credo. - Peyton: È mai possibile che non riesca a farti capire come mi sono sentita in questi ultimi tre anni? Vedi, io mi sentivo come se la parte più vitale di me, mi mancasse. Ho cercato di riempirla, Lucas, c'ho provato con il lavoro, e gli amici, e la musica, però è rimasta vuota fino a ieri, quando tu mi hai baciata, e allora tutto il mio universo ha riacquistato una prospettiva. Lucas, guardami negli occhi e dimmi che quel bacio non ti ha fatto sentire esattamente come ti sentivi tre anni fa. - Lucas: Io la amo, Peyton.
- Lucas: Ho parlato con mia madre e lei vuole che lo prenda tu. Gratis, ma ad una condizione: che sia l'ufficio della tua casa discografica. - Peyton: Lucas... - Lucas: E ho già parlato con Brooke, perciò ormai non hai più nessuna scusa! - Peyton: Lo sai che quattro anni fa avrei fatto i salti mortali per averlo,. [Ma.] - Lucas: Ma cosa? Non sembra più tutto rosa e fiori? È questo? Perché non lo è. Io ho scritto un libro e non riesco più a scrivere. Mouth ha un capo che lo detesta e Nathan ha mancato il suo sogno per un soffio. È la vita. Non sei riuscita a cambiare il mondo da Los Angeles. Cambialo da qui. Io lo so che puoi farcela e anche tu lo sai. [Perciò pensaci.] - Peyton: Io c'ero Lucas... Alla tua presentazione. C'ero venuta ed ero così fiera di te, ma non ci parlavamo da così tanto, ti ho visto con Lindsay e ho pensato che foste innamorati. È chiaro che lo siete e lei mi piace, davvero. Ma ti ricordi quando entrasti nei Ravens e prendesti i miei schizzi e li portasti a Tod senza chiedermelo? E ti ricordi che mi hai detto quella sera che sei entrato in palestra per la prima volta? - Lucas: La tua arte è importante e mi ha portato qui. - Peyton: Esatto. Mi avevi toccato l'anima. E qualche giorno fa ero pronta a gettare di nuovo la spugna, ma tu mi hai salvata con le parole che hai scritto di me nel tuo libro. Quindi se fai fatica a scrivere quello nuovo, ricordati sempre che la tua arte è importante, Lucas, e mi ha riportata qui.
Albert Camus once wrote, "Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken". But i wonder, if there's no breaking, then there's no healing, and if there's no healing, then there's no learning. And if there's no learning, then there's no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?
Albert Camus una volta ha scritto, "Beati i cuori che sanno piegarsi, perché non saranno mai rotti". Ma mi chiedo, se non si rompono, non potranno guarire e se non guariscono non potranno imparare. E se non imparano non potranno lottare. Ma la lotta è parte della vita, quindi tutti i cuori devono rompersi?
- Lucas: Ho visto la luce accesa, non che mi sorprenda, lo so che lavori tanto. Sai, non sei stata te stessa ultimamente, Peyton. Almeno non la peyton che ricordo. - Peyton: Non sono più quella Peyton da tre anni, Lucas. - Lucas: Che ti succede? - Peyton: Ok. Sono passata alla mia vecchia casa. Adesso ci abita una ragazzina perbene. E ho rivisto la porta del ripostiglio. E sai che c'era scritto? Lucas e Peyton, vero amore eterno. Eterno, Lucas. È così che doveva andare a finire. Invece tu sei comparso a Los Angeles, un giorno di tre anni fa, e mi hai teso un'imboscata. - Lucas: Per imboscata intendi la mia proposta di matrimonio? - Peyton: Certo, un fulmine a ciel sereno. Una proposta scatenata da una tua qualche insicurezza che io non sono mai riuscita a capire da dove venisse. - Lucas: Insicurezza!? Bene. Lascia che ti spieghi come si ottiene l'amore eterno. Se uno ti chiede di sposarlo, gli dici di si. Non gli dici di no dandogli oltretutto dell'insicuro. - Peyton: Io non ho mai detto di no. Ho detto che ti amavo e che volevo sposarti, ma mi serviva tempo. Oddio Lucas, io ti volevo così tanto. Ma tu hai rinunciato a noi. - Lucas: Ah, io ho rinunciato!? - Peyton: Si! - Lucas: Ti ho chiesto di sposarmi ed io ho rinunciato a noi due. - Peyton: No, non aspettando hai rinunciato a noi due, e lo sai che è la verità. - Lucas: Ma brava Peyton. Vuoi la verità!? Diciamola la verità. - Peyton: Avanti. - Lucas: Tu hai rinunciato a me. E non mi hai detto di si perché non credevi che ce la potessi fare. Non credevi che qualcuno avrebbe pubblicato il mio libro. Magari non ti importava, perché non si trattava di te o delle tue ambizioni. - Peyton: Beh, se questo è vero, se non mi è mai importato, allora come mai ogni volta che vedo questo stupido libro, me lo compro!? Ogni stramaledetta volta, sai, Lucas. Tu hai detto che ero grande. Hai detto che avrei potuto essere grande. Che il nostro destino era di stare insieme. L'hai detto a tutto il mondo, l'hai detto a me. E magari non l'avessi fatto, perché tu non credevi in quello che dicevi. - Lucas: Io me ne vado. - Peyton: Ok. Sai una cosa!? Voglio pagarti l'affitto. Non so come farò, ma un modo lo troverò. Con l'accordo che abbiamo mi trovo a disagio. - Lucas: La mia si chiama cortesia. - Peyton: Beh, è ora di finirla. - Lucas: Si, forse hai ragione.