Scritta da: Homo Romanticus
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Io l'ho guardata negli occhi quest'isola e quello che ho visto... è bellissimo.
John Locke (Terry O'Quinn)
Io l'ho guardata negli occhi quest'isola e quello che ho visto... è bellissimo.
Si può vivere con dignità, ma non morire.
Ha un nome questa oscurità?
Questa crudeltà, questo odio... come ci hanno trovato?
Hanno rubato le nostre vite o li abbiamo cercati e accolti tra le braccia?
Che cosa ci è successo?
Perché oggi mandiamo i nostri figli al mono come mandiamo i giovani in guerra?
Sperando che tornino sani e salvi, ma consapevoli del fatto che alcuni si perderanno lungo la strada.
Quando abbiamo perso la nostra strada?
Consumati dalle ombre, inghiottiti dall'oscurità più profonda.
Ha un nome questa oscurità?
È tuo quel nome?
Non possono valutare quanto sei disposto a perdere, ma tu sei lo strumento di un disegno perfetto... e tutta una vita può ritrovarsi in bilico, un eroe impara in fretta a distinguere chi comprende da chi goffamente gli ostacola il cammino.Commenta
Arriva un momento in cui senti che la vita ti sfugge di mano. È un momento di disperazione. Devi decidere che direzione prendere... Combatterai per chi ami? Saranno gli altri a dirti cosa fare o ti nasconderai nel più profondo? Sarai perseguitato per la tua scelta o imboccherai una nuova strada? Sceglierai di andare avanti stringendo i denti o semplicemente sopravviverai?
Il mio migliore amico mi ha ricordato una citazione di William Shakespeare che mi sembra appropriata: "vi è una marea nelle cose degli uomini la quale se colta al flusso porta al successo. Se è negletta l'intero viaggio della loro vita resta arenato nei bassifondi e nelle disgrazie. Ora noi navighiamo in un mare aperto. Dobbiamo dunque prendere la corrente finché è a favore. Oppure fallire l'impresa avanti a noi". Io credo che questa frase significhi che la vita è breve e le opportunità sono rare e noi dobbiamo essere pronti ad afferrarle. Non solo le opportunità di successo ma anche quelle di ridere, di vedere le meraviglie del mondo e di vivere. Perché la vita non ci deve nulla. In realtà siamo noi che dobbiamo qualcosa alla vita e se riuscissimo a renderci conto che... scusate avrei altro... è solo che sto per avere il mio bambino.
... Si infatti sono contenta! Sono contenta che mi hai dimostrato per l'ennesima volta di quanto sei egocentrico! Tu mi hai lasciata mentre dormivo, hai rifiutato le mie chiamate, mi hai respinta dopo che sono venuta a cercarti a chilometri di distanza da casa, senza neanche preoccuparti del fatto che io non avessi un posto dove dormire, dove mangiare, dove piangere per quella tua faccia di merda! E adesso cos'è, eh!? Ti è passata la paura? Hai fatto il grande rientro? Hai trovato la grande soluzione! Questo tuo grande atto di coraggio! Eh certo perché non è mica colpa tua se noi ci siamo lasciati giusto!? No, è colpa dei nostri genitori... Eh si, perché adesso questo fardello del nostro amore impossibile deve passare a loro, dopo che l'ho tenuto io! Cos'è la nostra storia eh!? Una partita di palla avvelenata... Però c'è soltanto un'unica regola: che la palla non deve mai rimanere a te! E allora sai cosa c'è Marco? Che adesso tu ti prendi le tue canzoni, i tuoi mezzi piagnistei, i tuoi mezzi sorrisi, le tue lettere strappalacrime e te ne vai dritto all'inferno!
La cosa più difficile del mondo è viverci... abbi coraggio vivi... per me!
- Veronica: Pare non ci siano segni di effrazione.?
- Piz: Non era chiusa.
- Veronica: Campus del college. Tutti i tuoi averi. Da dove vieni, Disneyland?
- Piz: Portland, oh beh, un po' fuori da Portland, una zona residenziale chiamata Beaverton, tutta gente timorata di Dio. Un minivan in ogni vialetto, un pollo in ogni forno.
- Veronica: Dove non fanno mai domande retoriche.
- Conto su di te. Per proteggerla.Commenta
- Fino alla fine del mondo. Anche se sarà questa notte.