L'amore è... gentile, l'amore è... l'amore è paziente ed è davvero molto difficile; infatti è probabilmente la cosa più difficile da affrontare... ma qual è lo scopo della vita? Cercare di affrontarla con meno difficoltà possibili o di viverla? E allora si incontra qualcuno, una compagnia. Tutto inizia con una piccola scintilla, è la parte migliore, tutti adorano quella parte e quella persona ci aiuta nei momenti più duri anche quando il lavoro ci fa impazzire, e poi si inizia a discutere su quale film vedere oppure si dimentica un compleanno e si discute su come deve essere piegato un tovagliolo, a cigno? E tu ti arrabbi e lei si arrabbia e all'improvviso sembra così facile scappare, andare via; è strano, l'universo invia sempre dei segnali se si commette un errore, un pianoforte ci cade in testa o un cavallo scappa via e ritarda un intero matrimonio... quello che l'universo tenta di dire è che la possibilità di incontrare la persona che rivoluziona la tua vita è una su un milione e per niente al mondo devi lasciarla andare, non devi.
- Giles: Perché ti sei intromessa? Non erano affari tuoi [Buffy lo colpisce in faccia] - Buffy: preferiva farsi uccidere? [si abbracciano] non può lasciarmi, da sola non ce la farei.
Buffy: Allora? Che volete fare domani? Willow: niente di faticoso. Xander: una partita a mini golf per cominciare. Giles: ci sarà qualcosa di meglio. Buffy: andiamo a fare shopping. Come al solito. Willow: ah! Andiamo al centro commerciale. Xander: Bene, mi servono diverse cose. Giles: invece di parlare di come salvare il mondo discutiamo di shopping? Buffy: sono in crisi d'astinenza da scarpe. Xander: non cercavi di smettere? Willow: quello è un brutto vizio. Buffy: già. Giles: ed eccomi qui invisibile agli occhi e con nessuna voce in capitolo. [Xander comincia a parlargli sopra. Buffy, Xander e Willow vanno via allotanandosi da Giles] Xander: ho bisogno di un nuovo look... con questa benda. Buffy: vestiti di nero tipo agente segreto. Willow: o con una camicia nera... Giles: la terra e senz'altro condannata.
Ira: dovresti avere più rispetto, commissario, questo bambino è morto dieci anni fa, non esiste più! E questo gioco non mi piace, voglio andare via, riportatemi in cella! Voi non potete tenermi qui. Commissario, voi non potete tenermi qui! Roberto: siediti. Giulia: Allora? Che ti è successo dieci anni fa? Ira: nessuno li capisce quelli come me, vero commissario? Sono parole tue! Giulia: come ti chiami veramente? Ira: e adesso tu cosa vorresti capire? Giulia: Riccardo? Ira: no. Giulia: Roccardo Corsi? Ira: no. Giulia: no. E allora come? Ira: 31. Mi chiamo 31, come un numero. 31. Il numero del mio letto. Perché? Perché durate la guerra in Bosnia, le milizie uccisero i miei genitori quando io avevo due anni e mi rinchiusero in un istituto alla periferia di Belgrado. Il mio nome. 31. E poi io non volevo essere un numero, e allora sono scappato. Ho vissuto di espedienti con altri bambini, per strada. Sa come ci chiamavano? La banda degli orfani di guerra. Poi è tornata la milizia che doveva bonificare la città e allora ci riportò indietro, in quel maledetto istituto e quella notte, commissario, arrivarono due uomini, facevano parte della mafia slovena, hanno preso tre di noi, ci hanno caricato su un camion, ci hanno portato in Italia e lì ci hanno venduti ad un uomo. Non eravamo più dei numeri, ma dei giocattoli. Quel posto era peggio di prima e allora sono scappato di nuovo e tuo padre mi ha trovato: voleva sapere dove fossero finiti gli altri due bambini, dov'erano nascosti, ma io non mi ricordavo niente, ricordavo solo quella stanza buia e quei segni sul muro. Tuo padre ha preso il mio disegno, mi ha detto che sarebbe ritornato ma non l'ha mai fatto e al suo posto è venuto quell'uomo, che mi ha riportato indietro Giulia: perché hai preso il nome di mio padre? Ira: perché era l'unico che riusciva a capirmi, era l'unico che mi trattava come un essere umano, era come un... padre per me, ma poi l'hanno ucciso. Giulia: poi cosa è successo perché sei rimasto con loro? Ira: perché quando non hai niente nella vita, non stai a guardare chi ti tende la mano. Giulia: come si chiama l'uomo che ti ha portato via. Ira: poi ti senti schifoso... Giulia: dimmi come si chiama. Ira: ti senti marcio... Giulia: ti sostituiranno, non lo capisci? Ira: come se fosse colpa tua... Giulia: no. Ira: perché alla fine, infondo, anche tu sei come loro. Giulia: no. Tu non sei come loro. Ira: ti dici che tutto quel dolore, te lo sei meritato...
Angel: questo può suonare un po' presuntuoso ma... uno di voi mi tradirà [Spike alza la mano]... Wesley? Spike: ehm... posso rinnegarti tre volte? Angel: Vail è lo stregone del gruppo, tu sai di magia e hai visto la sua casa, lui sa che faresti di tutto per metterti al mio posto. Wesley: questo non è molto lusinghiero. Angel: ma ti darà modo di entrare. Illyria, Izirial e il diavolo e altri tre membri del circolo cenano insieme quasi ogni sera... Illyria: farò trofeo delle loro spine dorsali. Angel: è bello averti in squadra. Gunn: la tua amica, la senatrice Booker ha un ufficio a west Los Angeles. Tu sai già che è di pura stirpe infernale e che tende a circondarsi di vampiri. Gunn: ah speravo fossero vampiri, ne ho polverizzati pochi quest'anno, [si rivolge a spike] senza offesa... Spike: fugurati. Angel: Spike... Spike: Bene... prima di tutto non porterò alcun amuleto, braccialetti, spille, pendenti, fermagli o anelli. Angel: Bene, ti servirà un sonaglio. Spike: ah... il bambino. Angel: e una legione della ferocie confraternita deve essere restituito alla madre, la famiglia adottiva smembrata Spike: sarà fatto. Angel: l'arciduca Sebassis ha oltre 40. 000 demoni al suo comando, gli altri membri del consiglio lo temono... è un giocatore chiave, quindi è mio. Lorne... Lorne: ah... io non sono un combattente ali d'angelo, non ho mai avuto il fegato per esserlo, sono il tuo anello debole. Angel: voglio solo che tu affianchi Linsdey.
Spike: D'accordo... dobbiamo stabilire delle regole. Primo: non mi dai più pugni in faccia. Secondo: quando io ti do un pugno in faccia, tu mi dici cosa hai sentito, così posso annotarlo nei miei appunti. Terzo: non toccare i miei appunti! Quarto... Illyria: Mi eccita farti del male Spike: Bè dovremmo sistemare questa cosa, perché io... [Illyria lo colpisce con un calcio in faccia]
[...]
Connor: qui tutti sono dei supereroi? È un posto pazzesco. Angel: Sono per lo più degli impiegati. È piuttosto noioso come posto. [spike viene scaraventato fuori dalla stanza da illyria] Spike: sporca baldracca! Ti torcerò il collo con le mie mani. [rientra nella stanza].
Roberto: Giulia? Fermati Giulia. Giulia: devo fare un'indagine, Roberto. Devo fare un'indagine Roberto: non oggi. Oggi devi saluarlo. Devi dirgli addio. Lascialo andare, Giulia Giulia: Io non ce la faccio, non ce la faccio. Io non sono come te, non sono come te, io non sono niente senza Paolo.
- Sabina: Io non voglio morire Giulia, non voglio morire. - Giulia: Ce la faccio, ce la faccio, ce la faccio, Sabina. - Sabina: Giulia... - Giulia: Amore ce la faccio, ce la faccio. - Sabina: Giulia! Sei arrivata in tempo... qualunque cosa possa accadere adesso, tu, per me, sei arrivata in tempo. - Giulia: Questo è il filo dell'innesco, lo stacco? - Sabina: Cosa avrebbe fatto papà? - Giulia: stacca il filo, la bomba si ferma. - Giulia: Amore ce l'abbiamo fatta. - Sabina: Si. - Giulia: Amore mio ti voglio tanto bene [la bomba riparte] no! Ne è partito un altro, Sabina. Ne è partito un altro. - Sabina: Vattene Giulia! Va via! Voglio che tu te ne vada! - Giulia: Dove vado? Dove vado io senza di te? Io non potrei sopravviverti amore, lo capisci?
Buffy: va meglio? Giles: si, sono solo un po' in imbarazzo e questo abbigliamento non mi aiuta di certo. Ma come... come hai capito che ero io? Buffy: i suoi occhi... lei è la sola persona al mondo che ha quello sguardo così dolce con me.
Wesley: va via! Illyria: non so dove andare, è morto da tempo il mio regno... da molto tempo. Ci sono molte cose che non comprendo. Io sono... sopraffatta, insicura del mio posto! Wesley: il tuo posto è con il resto della tua stirpe: morta e e ridotta in cenere! Illyria: può darsi ma esisto qui, prima di tutto devo imparare a camminare in questo mondo... dovrai aiutarmi tu, Wesley Wesley: se volessi aiutarti a farti trovare la strada, dovresti imparere a cambiare, non devi uccidere Illyria: tu hai ucciso il demone, disubbidendo al tuo capo Wesley: Si, ma ha ucciso la donna che amo Illyria: E questo la ha reso giusto? Wesley: No, non era giusto, sono l'ultimo uomo al mondo a poterti insegnare cosa è giusto Illyria: Ma lo farai, se accetto il patto, tu mi aiuterai Wesley: Si Illyria: Perché ho le sue sembianze? Wesley: Si Illyria: Ci aggrappiamo a ciò che non c'è più. C'è altro in questa vita a parte il dolore? Wesley: C'è amore. C'è speranza. Per alcuni. La speranza di qualcosa per cui valga la pena. Che la vita ti porti un po' di felicità. Che dopotutto puoi ancora essere sorpreso.