Ernesto: "Eccome Fulvio, pronto."
Fulvio: "Dai allora, siamo tutti ansiosi di sapere l'ultima puntata della tua avventura!"
Ernesto: "Fulvio senti, io forse in questi giorni non t'ho detto tutto quanto. E cioè che se non avessi avuto una famiglia, se non avessi avuto una moglie o una figlia che m'hanno ripreso a casa, ma chi ero io adesso? Chi ero? Ero un poveraccio. Perché la famiglia è importante, è un valore prezioso. Ma vuoi mettere l'abbraccio di tua moglie, un dialogo ritrovato con tua figlia, sono cose importanti..."
[...]
Ernesto: "Fulvio, quegli occhi, quel paio d'occhi che brillavano, sembravano due fari, due torcie. E quel sorriso, così accecante sembrava... sembrava di vedere il sole quando lei rideva. Fulvio, quando un uomo si sente addosso quello sguardo, quell'espressione, è inevitabile che gli esploda qualche cosa dentro. Tu pensi che io c'ho avuto soltanto un infarto? Ma io ce n'ho avuto tre, quattro... non lo so nemmeno io quanti ce n'ho avuti!"
dal film "Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi" di Giovanni Veronesi
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