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È speziata... è speziata. Dite quello che volete... è speziata. [Sulla cucina marocchina].
Ponchia (Diego Abatantuono)
dal film "Marrakech express" di Gabriele Salvatores
È speziata... è speziata. Dite quello che volete... è speziata. [Sulla cucina marocchina].
- Ponchia: Prima dormite tutti e dopo ve la prendete con me? Chi è che si doveva occupare oggi di controllare il serbatoio?
- Marco: Tu!
- Ponchia: Ah ecco!
- Pensa che c'è da sempre.
- Cioè?
- No dico il mare. Esiste da sempre.
- E quindi?
- Tu ci hai mai pensato che al Mondo ci sono cose che vivono molto più di noi? Le case, per esempio. Le case vivono un sacco di tempo. O le strade. Prova a pensare alle strade costruite nell'Antica Roma che sono lì ancora adesso. Ma anche le sedie, eh. Io a casa ho delle sedie che avranno... trecento anni.
- Pensa quanti culi avranno visto passare.
- E non ti fa nessun effetto?
- Prova a pensare alle cose che hai fatto nella vita.
- Eh.
- Le rifaresti?
- Vincenzo: Si.
- La vita... la vita è questa è questa. In questo momento, è adesso, capito? Il mare non pensa, ma c'è da sempre. Invece noi pensiamo e moriamo.
- Vincenzo: Che paragone è questo?
- Sarà bello quello delle sedie!
Il problema è che abbiamo paura, basta guardarci. Viviamo con l'incubo che da un momento all'altro tutto quello che abbiamo costruito possa distruggersi. Con il terrore che il tram su cui siamo possa deragliare. Paura dei bianchi, dei neri, della polizia, dei carabinieri. Con l'angoscia di perdere il lavoro ma anche di diventare calvi, grassi, gobbi, vecchi, ricchi. Con la paura di perdere i treni, di non arrivare in orario agli appuntamenti. Paura che scoppi una bomba, di rimanere invalidi, paura di perdere un braccio, un occhio, un dito, un dente, un filo, un foglio. Un foglio su cui avevamo scritto una cosa importantissima. Paura dei terremoti, paura dei virus, paura di sbagliare, paura di dormire. Paura di morire prima di aver fatto tutto quello che dovevamo fare. Paura del vicino di casa, paura delle malattie, paura di non sapere cosa dire. Paura delle donne, paura degli uomini, paura dei germi, dei ladri, dei topi e degli scarafaggi. Paura di puzzare, paura di votare, di volare. Paura della folla, paura di fallire, paura di cadere, di rubare, di cantare. Paura della gente. Paura degli altri.
Mi chiamo Ezio Colazzi, ho 38 anni e non ho mai fatto niente in vita mia... Voglio scrivere un film, meglio, un film d'autore che però incassi! Mancherebbe l'dea ma... fa niente!
Potrei andare avanti a raccontare questa storia, ma preferisco chiudere qui...!
- Caterina: Ma sei Ezio! Quello dell'incidente? Che sfiga che hai avuto!
- Ezio: Che figa che sei...
- Vassilissa: Soy Vassillissa, soy una puta... può interessar?
- Nicola: Una puta?
- Vassilissa: Una puttana!
- Nicola: Ah, dovrei consultare il regolamento ma... direi che... sì, può interessar!
Solo chi ha paura muore facendo stronzate come camminare su un ponte. Se a te di morire non te ne frega niente puoi stare tranquillo che non cadi. La morte se la piglia con i paurosi.
È questo continuo bisogno di essere amati che ci fa diventare così fragili e violenti.