Fulvio: "No no Ernesto, non mollare adesso eh! Regalaci ancora un'immagine." Ernesto: "Ma che ne so Fulvio, che ne so... Io non avevo mai tradito mia moglie e da quel giorno non l'ho fatto più, però, ogni tanto, quando litighiamo e ho voglia di sentirmi un po' infedele, vengo qua su in questa terrazza, prendo un lenzuolo e me lo metto in testa, poi recito quella poesia. C'è la neve nei miei ricordi / c'è sempre la neve / e mi diventa bianco il cervello / se non la smetto di ricordare"
Ernesto: "Eccome Fulvio, pronto." Fulvio: "Dai allora, siamo tutti ansiosi di sapere l'ultima puntata della tua avventura!" Ernesto: "Fulvio senti, io forse in questi giorni non t'ho detto tutto quanto. E cioè che se non avessi avuto una famiglia, se non avessi avuto una moglie o una figlia che m'hanno ripreso a casa, ma chi ero io adesso? Chi ero? Ero un poveraccio. Perché la famiglia è importante, è un valore prezioso. Ma vuoi mettere l'abbraccio di tua moglie, un dialogo ritrovato con tua figlia, sono cose importanti..." [...] Ernesto: "Fulvio, quegli occhi, quel paio d'occhi che brillavano, sembravano due fari, due torcie. E quel sorriso, così accecante sembrava... sembrava di vedere il sole quando lei rideva. Fulvio, quando un uomo si sente addosso quello sguardo, quell'espressione, è inevitabile che gli esploda qualche cosa dentro. Tu pensi che io c'ho avuto soltanto un infarto? Ma io ce n'ho avuto tre, quattro... non lo so nemmeno io quanti ce n'ho avuti!"
Lucia: "Ti faccio male?" Nicola: [scuotendo la testa pensa] "Tu non mi faresti male nemmeno se usassi la sega elettrica. Ma da dove vieni? Chi ti manda?" Lucia: "Non ti preoccupare se hai un'erezione, è normale." Nicola: "No, no, che erezione..." Lucia: "Succede spesso, ci sono abituata." Nicola: "No sai che c'è... è che ho un po' di freddo." [poi pensa] "Porca puttana se n'è accorta..." Lucia: "Guarda che è un bene, vuol dire che funziona tutto."