Scritta da: Istar Mithrandir
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Tuo padre ti vuole un gran bene, Faramir! Se ne accorgerà, prima della fine.
dal film "Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re" di Peter Jackson
Tuo padre ti vuole un gran bene, Faramir! Se ne accorgerà, prima della fine.
Il mondo è cambiato. Lo sento nell'acqua, lo sento nella terra, lo avverto nell'aria. Molto di ciò che era si è perduto, perché ora non vive nessuno che lo ricordi. Tutto ebbe inizio con la forgiatura dei grandi Anelli. Tre furono dati agli elfi, gli esseri immortali più saggi e leali di tutti. Sette ai re dei nani, grandi minatori e costruttori di città nelle montagne. E nove, nove Anelli furono dati agli uomini, che più di tutti desiderano il potere. Ma tutti loro furono ingannati, perché venne creato un altro anello. Nella terra di Mordor, tra le fiamme del Monte Fato, Sauron, l'Oscuro Signore, forgiò in segreto un Anello sovrano, capace di dominare tutti gli altri: un Anello per domarli tutti.
Uno a uno i paesi liberi della Terra di Mezzo caddero sotto il potere dell'Anello, ma alcuni opposero resistenza: un'ultima alleanza di uomini ed elfi marciò contro le armate di Mordor e sui pendii del Monte Fato combatté per la libertà della Terra di Mezzo
La vittoria era vicina, ma il potere dell'Anello non poteva essere sconfitto. Fu in quel momento che Isildur, figlio del Re, afferrò la spada di suo padre...
Sauron, il nemico dei popoli liberi della Terra di Mezzo, venne sconfitto. Ma ahimè, il cuore degli uomini si corrompe facilmente e l'Anello del potere ha una volontà sua. Esso condusse Isildur alla morte e molte cose che non avrebbero dovuto essere dimenticate andarono perdute. Per 2500 anni dell'anello si perse ogni conoscenza, finché esso non irretì un nuovo portatore. - Il mio Tessoro! - Pervenne alla creatura Gollum che lo portò con sé nei profondi cunicoli delle Montagne Nebbiose e qui l'Anello lo consumò - è venuto da me, è mio! E'la mia gioia... il mio Tessoro! -
Per 500 anni avvelenò la sua mente, e nella profondità della caverna di Gollum attese. Le tenebre strisciarono di nuovo sulla foresta del mondo, voci di un'ombra ad est, sussurri di una paura senza nome. È l'Anello percepì che era giunto il suo momento! Abbandonò Gollum. Ma accadde qualcosa che l'Anello non aveva previsto. Fu trovato dalla creatura più improbabile che ci fosse: un hobbit... Bilbo Baggins della Contea - Ehi... un anello! - -aaaah! Me l'hanno rubato. Ladro di un Baggins, che tu sia maledetto! - Perché presto verrà il momento in cui gli hobbit plasmeranno la fortuna di tutti.
Rohan, dimora dei Signori dei Cavalli. Qualcosa di strano è all'opera qui. Un demone dà rapidità a queste creature, ci contrappone la sua volontà.
Fa che questa sia l'ora in cui sguainiamo le spade insieme. Feroci atti, sveglia! Non per collera, non per rovina o la rossa aurora! Forza, Eorlingas!
Sono sprecato per la corsa campestre, noi nani siamo scattisti nati.
E a te, Frodo Baggins, io dono la luce di Eärendil... possa essere per te una luce in luoghi oscuri quando ogni altra luce si spegne.
Possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso.
Il fumo si alza dal monte Fato, l'ora è tarda e Gandalf Il Grigio cavalca verso Isengard in cerca di risposte...
- Ci sono dei segni, mi sembra elfico, non riesco a leggerlo.
- Pochi ci riescono, la lingua è quella di Mordor e non la pronuncerò qui.
- Mordor...
- Nella lingua corrente si dice "Un Anello per domarli tutti, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli".
Attirate troppa attenzione su di voi signor Sottocolle!