Scritta da: Andrea Baron
in Frasi di Film » Fantasia
- Harry: Ce l'hai ancora con lui?
- Hermione: Io ce l'ho sempre con lui.
dal film "Harry Potter e i Doni Della Morte: Parte I" di David Yates
- Harry: Ce l'hai ancora con lui?
- Hermione: Io ce l'ho sempre con lui.
Tu sei il mio miglior amico Shmuel... il mio amico per la pelle.
Si dirada la nebbia. Molli gli ormeggi. Ti stacchi e percorri il South Channel, superi il Rocky Neck, Ten Pound Island. Passi il Niles Pond dove pattinavo da bambino. Dai fiato al corno da nebbia e mandi un saluto al figlio del guardiano del faro di Thatcher Island.
Poi compaiono gli uccelli: i monellacci, le anatre spose, i gabbiani reali. Il sole ti scalda, viri a Nord. Ti metti a dodici nodi - sei a pieni giri. Gli uomini sono indaffarati e tu sei al timone e hai il comando di una meravigliosa barca da spada. C'è qualcosa di meglio al mondo?
Di tre cose ero del tutto certa. Primo, Edward era un vampiro. Secondo, una parte di lui, chissà quale e quanto importante, aveva sete del mio sangue. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui.
- Lestrade: In un'altra vita sarebbe stato un ottimo criminale...
- Holmes: E lei un ottimo poliziotto!
- Watson: Mi tolga quel coso dalla faccia.
- Holmes: Non è sulla sua faccia è nella mia mano.
- Watson: Tolga quello che ha in mano dalla mia faccia.
Ernesto: "Eccome Fulvio, pronto."
Fulvio: "Dai allora, siamo tutti ansiosi di sapere l'ultima puntata della tua avventura!"
Ernesto: "Fulvio senti, io forse in questi giorni non t'ho detto tutto quanto. E cioè che se non avessi avuto una famiglia, se non avessi avuto una moglie o una figlia che m'hanno ripreso a casa, ma chi ero io adesso? Chi ero? Ero un poveraccio. Perché la famiglia è importante, è un valore prezioso. Ma vuoi mettere l'abbraccio di tua moglie, un dialogo ritrovato con tua figlia, sono cose importanti..."
[...]
Ernesto: "Fulvio, quegli occhi, quel paio d'occhi che brillavano, sembravano due fari, due torcie. E quel sorriso, così accecante sembrava... sembrava di vedere il sole quando lei rideva. Fulvio, quando un uomo si sente addosso quello sguardo, quell'espressione, è inevitabile che gli esploda qualche cosa dentro. Tu pensi che io c'ho avuto soltanto un infarto? Ma io ce n'ho avuto tre, quattro... non lo so nemmeno io quanti ce n'ho avuti!"
Fulvio: "No no Ernesto, non mollare adesso eh! Regalaci ancora un'immagine."
Ernesto: "Ma che ne so Fulvio, che ne so... Io non avevo mai tradito mia moglie e da quel giorno non l'ho fatto più, però, ogni tanto, quando litighiamo e ho voglia di sentirmi un po' infedele, vengo qua su in questa terrazza, prendo un lenzuolo e me lo metto in testa, poi recito quella poesia. C'è la neve nei miei ricordi / c'è sempre la neve / e mi diventa bianco il cervello / se non la smetto di ricordare"
Madame, deve mantenere la calma. Si fidi, sono un professionista. Sotto questo cuscino, c'è la chiave della mia liberazione.
La vita è troppo breve per NON essere italiani. (T-shirt)