Il mondo è tutto una stronzata, un'idiota va in tv e parla, come se sapesse tutto! Vende paura, panico e tutti quei coglioni gli stanno dietro; gli credono perché ci campano. Ormai, si è passato ogni limite...
Un dettaglio, anche il più insignificante può cambiarci la vita. In un attimo, quando meno ce lo aspettiamo succede qualcosa che ci porta su un sentiero che non avevamo scelto, e verso un futuro che non avremmo mai immaginato. Dove conduce quel sentiero? È il viaggio della vita. La ricerca di una luce. A volte però, trovare la luce significa dover attraversare la più fitta oscurità. O almeno, per me è stato così.
Nella morte, non ci sono incidenti, ne coincidenze, ne contrattempi e non ci sono scappatoie. Quello che dovete comprendere è che tutti noi siamo piccoli topi, tenuti per la coda da un gatto; ogni nostro gesto, ogni nostra azione, dalla più banale alla più nobile, il semaforo rosso a cui ci fermiamo o no, la persone con cui facciamo sesso o no, gli aereoplani sui quali viaggiamo e dai quali scendiamo, tutto fa parte del sadico disegno della morte, che conduce alla tomba...
Voi mi chiederete: "Come ebreo, come hai potuto raccontare una barzelletta del genere in un momento come quello!" È così che siamo sopravvissuti, queste sono le cose che ci hanno fatto andare avanti, il resto ce l'avevano preso i tedeschi, avevano costruito alti muri di filo spinato, per rinchiuderci nel ghetto, siamo stati isolati dal resto del mondo per anni, senza ricevere notizie. Quindi ci aggrappavamo alle piccole cose, una barzelletta macabra, una giornata di sole, un passaparola incoraggiante...