- Stefan: Dimmi solo che ci fai qui. - Katherine: Forse mi sei mancato. È un motivo accettabile? - Stefan: A che gioco stai giocando? - Katherine: Perché, vuoi giocare con me? - Stefan: Non lo so. Come posso giocare se non conosco le regole? - Katherine: Nessuna regola, Stefan. Non ti ricordi? Nessuna regola.
- Damon: Ti ho baciata... Credevo che avessi ricambiato il bacio. Poi scopro che non eri tu, ma il tuo doppio. Come credi che stia? - Elena: Credo che tu sia ferito. - Damon: Nessuno può ferirmi, Elena. - Elena: No, non ammetti di essere ferito. Ti arrabbi, te lo tieni dentro e poi fai qualcosa di stupido. - Damon: Sei spaventata. Credi che Katherine mi spingerà a fare qualche pazzia, vero? Non ho bisogno di essere ferito per farlo... Perché... Perché ti sorprende tanto il fatto che ti bacerei? - Elena: Non mi sorprende. Sono sorpresa perché pensavi che avrei ricambiato il bacio. - Damon: Ora sono ferito.
- Sai, perché... perché eri così sorpresa del fatto che ti bacerei? - Non è questo che mi sorprende. Sono sorpresa del fatto che tu abbia pensato che io ricambierei il bacio.
- Elena: Mi hai chiesto cosa avrei voluto fare in futuro, volevo fare la scrittrice. Mia madre mi ha spinta in quella direzione dal momento in cui ho imparato a leggere. Mi sosteneva, mi incoraggiava, mi ha comprato il primo diario. E poi è morta. E non riesco più a vedermi come una scrittrice ormai, era una cosa che condividevamo. So che pensi di aver portato delle cose brutte nella mia vita, ma ce n'erano già tante, io ne ero sommersa. - Stefan: È diverso. - Elena: Ma questo non le rende meno dolorose. - Stefan: So che è difficile da capire, ma lo sto facendo per te. - Elena: No! Non puoi prendere questa decisione per me, se ora te ne vai, lo fai per te, perché io so cosa voglio. Stefan, io ti amo.
Non mi importa di essere io il cattivo. Prenderò tutte le decisioni di vita e di morte mentre tu sarai occupato a preoccupato dei danni collaterali. Lascerò persino che mi odi per questo. Ma alla fine... starò io quello che l'avrà salvata.