Di certo non c'è altro che il particolare scopo del momento presente, tutta la vita di un uomo è fatta di momenti che si susseguono, chi sa comprendere pienamente il momento presente, non dovrà fare altro, ne dovrà porsi altri scopi.
Si può imparare qualcosa da un temporale, quando ci sorpende un acquazzone cerchiamo di non bagnarci affrettando il cammino, ma anche sforzandoci di passare sotto i cornicioni delle case ci bagnamo ugualmente. Agendo con risolutezza fin dal principio, eviteremo dunque ogni perplessità e non per questo ci bagneremo di più, tale consapevolezza si applica a tutte le cose.
Come diceva uno degli anziani, chi colpisce il nemico sul campo di battaglia è come il falco che si avventa su un uccello, sebbene nello stormo se ne contino migliaia, il falco non presta attenzione a nessun uccello, se non a quello che ha puntato per primo.
Nella regione di Kamigata è diffuso una specie di cestino da pranzo intrecciato che si usa un solo giorno nelle passeggiate campestri. Al ritorno i gitanti se ne liberano calpestandolo. La fine è importante in tutte le cose.
Fu l'ultima volta che nuotammo insieme, lontano e in mare aperto, sapendo come sempre che ogni bracciata verso l'orizzonte era una in più che dovevamo fare per tornare a riva. Ma quel giorno successe qualcosa di diverso, ogni volta che Anton cercava di distaccarmi mi trovava sempre vicino a sé. Poi finalmente accadde l'impossibile (il fratello Anton sta per affogare)... In quel momento della nostra vita si vide che mio fratello non era forte come credeva e io non così debole e quel momento rese possibile tutto il resto.