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La felicità è qualcosa che non ci è dovuto.
dal film "Memorie di una geisha" di Rob Marshall
La felicità è qualcosa che non ci è dovuto.
Il cuore muore di morte lenta. Perdendo ogni speranza come foglie. Finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non rimane nulla.
Se un albero non ha né foglie né rami, si può ancora chiamarlo albero?
Lei si dipinge il viso per nascondere il viso.
I suoi occhi sono acqua profonda.
Non è per una geisha desiderare.
Non è per una geisha provare sentimenti.
La geisha è un'artista del mondo che fluttua.
Danza.
Canta.
Vi intrattiene.
Tutto quello che volete.
Il resto è ombra.
Il resto è segreto.
Non si può dire al sole "più sole".
O alla pioggia "meno pioggia".
Per un uomo, la geisha può essere solo una moglie a metà. Siamo le mogli del crepuscolo.
Eppure apprendere la gentilezza, dopo tanta poca gentilezza, capire come una bambina con più coraggio di quanto creda, trovi le sue preghiere esaudite, non può chiamarsi felicità?
Dopo tutto, queste non sono le memorie di un'imperatrice, né di una regina. Sono memorie... di un altro tipo.
Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e prezioso di tutti.
- Ma a te te pare facile capirte?
- E allora fatte conto che gli facessero la grazia, gli rimandassero liberi, che direbbe questo popolo de core, il padrone è buono. Ti tira le orecchie quando fai il matto, si capisce, ma all'ultimo è come un padre che perdona. E che diventano Targhini e Montanari una volta assolti, che sono?
- So du vivi.
- No, du fregnoni.
- Meglio che essere morti.
- Eh no. Perché li morti pesano. E morti così, senza delitto, con na burla de processo, pesano più peggio, e col tempo diventano la cattiva coscienza del padrone.
- Fate un'offerta...
- Ho già dato.
- Io vi avverto, non lo fate, ci sbattete il grugno.
- Ma lo vuoi fa sta zitto, sto uccello del malaugurio?
- Mi chiamano cornacchia.
Non sforzarti di capirlo, devi solo immaginarlo!
Tra le dita tutto sfugge via, come neve, come una bugia.
Visioni di panettoni moltiplicate per castagne sul fuoco, divise per radice quadrata di 25 dicembre, più Babbo Nachele = Natale...?
Jack: Mia la nave, io il capitano!
Barbossa: Ma mie le carte!
Jack: Allora tu cartomante!