Quali erano i sogni fantastici della vostra vita, l'abito bianco, il principe azzurro che vi portava in un castello sulla collina, eravate a letto la notte chiudevate gli occhi e nutrivate una cieca e assoluta fiducia. Babbo natale, il topolino del dene, il principe azzurro, erano così reali che potevi toccarli, ma col tempo si cresce, un bel giorno apri gli occhi e la favola è sparita, molte persone hanno bisogno di sostegno e devono credere in qualcosa. Il problema è che è difficile abbandonare completamente quel mondo fatato, perché quasi tutti hanno ancora quel piccollissimo pezetto di speranza, di fiducia e sperano un bel giorno di aprire gli occhi e di vedere il loro sogno trasformato in realtà.
In principio Dio creò il cielo e la terra, almeno è quello che dicono. Creò gli uccelli dell'aria, gli animali del campo e vide la sua creazione e disse "che era cosa buona". E poi Dio creò l'uomo. E da allora è andata sempre peggio. E quando l'uomo si trova nei guai, cioè quasi sempre si rivolge a qualcosa di più grande di lui... All'amore, al destino o alla religione per poter dare un senso al tutto. Ma alla fine della giornata il fatto di stare vicini l'uno all'altro malgrado le nostre differenze e malgrado le nostre convinzioni è una ragione sufficiente per continuare a credere.
Derek: Posso parlarti un momento? Meredith: A dire il vero sto... Dr. Shepherd. Derek: Dr. Shepherd? Stamattina ero Derek ed ora sono il Dr. Shepherd? Meredith: Dr. Shepherd fingeremo che non sia mai successo. Derek: Che cosa, che sei venuta a letto con me ieri notte o che mi hai cacciato stamattina? Perché sono entrambi dolci ricordi a cui tengo. Meredith: No. Non ci saranno più ricordi. Non sarò più la ragazza del bar e tu non sei più quel tipo. La cosa non è successa, lo capisci vero? Derek: Ti sei approfittata di me ed ora vuoi dimenticare. Meredith: Io non mi sono approfittata... Derek:... ubriaco vulnerabile e affascinante e te ne sei approfittata. Meredith: ok, ero io ad essere ubriaca e tu non sei poi così affascinante. Derek: forse non oggi, ma ieri sera ero molto affascinante, avevo la mia bellissima camicia rossa e tu te ne sei approfittata. Meredith: Non me ne sono approfittata. Derek: Ti va di farlo di nuovo? Venerdì sera? Meredith: No. Tu sei il responsabile ed io la tua specializzanda. Smettila di guardarmi così. Derek: Così come? Meredith: Come se mi avessi vista nuda. Dr. Shepherd, tutto ciò è inappropriato. Non crede?
Una sera ho parcheggiato l'auto, ho aperto la porta di casa, sono entrato e c'era qualcosa di diverso, non di strano. Era tutto come sempre ma c'era qualcosa di diverso. Sono stato un po' lì e poi ho capito. Ci sono dei momenti, specialmente quando sto lavorando, nei quali so cosa sta per capitare, così ho salito le scale, percorrendo il corridoio cercavo di prepararmi a cosa avrei trovato in camera da letto. Ho inciampato in una giacca che non era la mia, non mi ha spiazzato perché la giacca non era mia ma l'avevo riconosciuta e allora ho capito che entrando in camera da letto non avrei trovato soltanto mia moglie che mi tradiva, ma mia moglie che mi tradiva esattamente con Mark, forse il mio migliore amico. È così scontato, immorale e disonesto, crudele, soprattutto crudele. E così sono partito.
Meredith: Ecco, ora tutti i miei uomini sono qui! Finn: Cosa...? Meredith: E sono tutti dei gran baciatori, si tu, gran baciatore. Finn: Uh, sei uscita con lui? George: Meredith... Meredith: Non direi un'uscita quando una disastrosa e imbarazzante esperienza sessuale. George: In effetti non dovrei essere qui... Dr Bailey: Nessuno di voi dovrebbe essere qui! Tutti fuori! Meredith: Dottoressa Bailey, tutti i miei ragazzi sono qui! Dr Bailey: Non per molto, dì Ciao ciao dottoressa Grey!
- Bailey: Ho cinque regole. Memorizzatele. Regola numero uno, non perdete tempo a fare i ruffiani, vi odio e non cambierete le cose. Protocolli traumatologici, lista telefonica, cercapersone. Le infermiere vi chiameranno al cercapersone, scattate appena vi chiamano, e correte. Questa è la regola numero due. Il vostro primo turno di guardia inizia ora e dura 48 ore. Siete specializzandi, schiavi, nullità, l'ultimo anello della catena alimentare della chirurgia. Richiedete esami, scrivete ordini, siete di guardia a notti alterne fino all'esaurimento, e non lamentatevi. [Mostrando la stanza del medico di guardia] La stanza per chi è di guardia. Gli aiuti la monopolizzano. Dormite quando e dove potete. E siamo alla regola numero tre: se io dormo non svegliatemi, a meno che il vostro paziente non sia in punto di morte. Regola numero quattro, il paziente moribondo non deve essere morto al mio arrivo: non solo avrete ucciso una persona, ma mi avrete anche svegliato inutilmente. È chiaro? - Meredith: Ha detto che aveva cinque regole. Erano solo quattro. - Bailey: Regola numero cinque: quando io mi muovo, voi mi seguite.
- Owen: Non puoi giudicare una persona da un unico caso. - Christina: Il paziente ha diritto di sapere chi è il suo chirurgo e non importa se per caso qualcuno si offende. [...] - Dottoressa Cambel: Cosa farebbe se all'improvviso andasse via la luce o se dovesse operare in un ospedale che non può permettersi un fluoroscopio. Come con la calcolatrice. Visto che c'è una macchina che fa i calcoli i bambini non dovrebbero imparare le basi dell'aritmetica? - Christina: Se li aiutasse ad evitare degli errori come questo. [...] - Owen: Oggi sei stata una maestra con chi aveva bisogno di una lezione ma brutale con chi aveva bisogno di comprensione. Sei stata entrambe le cose, perché io non ci riesco? - Christina: Non sono stata brutale e avevo ragione. - Owen: Giusto. Sei esattamente come lei: caparbia, con idee precise, brava. Fra 40 anni dovrò strappare quel bisturi anche dalle tue mani. - Christina: Dalle mie mani gelide di morta. - Owen: Non hai capito il punto. Voglio starti vicino per i prossimi 40 anni.