Meredith: Non ne posso più. Parlano, si dividono il cibo, usano cose, respirano... Christina: Cacciali. Meredith: Non posso, sono stata io a dirgli di venire. Christina: Vuoi reprimere tutto in un'oscura parte della tua psiche finché un giorno esploderai e li farai a pezzi? Meredith: Sì. Christina: Ecco perché siamo amiche!
La sconfitta non è un'alternativa. Non per i chirurghi. Noi non ci allontaniamo dal tavolo finché l'ultimo respiro non è passato da un po'. I malati terminali sono una sfida. Le vite in pericolo sono ciò che ci fa alzare dal letto la mattina. Non ci facciamo intimorire facilmente. Non esitiamo. Non ci tiriamo indietro. E di sicuro non ci arrendiamo... Non al lavoro, almeno. [...] Per fare il nostro lavoro dobbiamo credere che la sconfitta non è un'alternativa. Che non importa quanto malati siano i nostri pazienti... c'è speranza per loro. Ma anche quando le nostre speranze si infrangono contro la realtà... e alla fine dobbiamo arrenderci alla realtà... Significa che abbiamo solo perso la battaglia di oggi. Non la guerra di domani. C'è una cosa da dire sull'arrendersi... Una volta che lo fai... Quando lo fai sul serio... Ti dimentichi persino per cosa stavi combattendo.
- Meredith: bene un'altra chiacchierata cuore a cuore? - Richard: so che non mi sopporti, e hai tutto il diritto di non sopportarmi. Ho abusato del mio potere, ma ora sono qui, nel tuo territorio, e quello che voglio dire... quello che voglio dire è che vedevo cosa tua madre stava facendo, vedevo che ti trascurava, che respingeva tuo padre e per molto tempo mi sono sentito in colpa per questo. Ma tu che ne guadagnavi? Niente! Niente! Non ero il tuo difensore, non ho lottato per te, non mi sono mai imposto per te, mi sono tirato fuori da tutto, mi sono detto che ero giovane e non sapevo fare di meglio, ma sapevo fare di meglio! Non ero molto più giovane di quanto tu sia ora, avrei dovuto difenderti, Meredith, come tu hai difeso quella bambina oggi. Mi sono detto che non ero tuo padre, che non era una mia responsabilità, che facevo bene a non intromettermi, mi sono tirato fuori da tutto, tu eri indifesa, eri una bambina, una bella bambina, simpatica e intelligente... e nessuno ha alzato un dito per te, mi dispiace tanto, tantissimo... mi dispiace tanto, mi dispiace...
Ad un certo punto devi prendere una decisione. I confini non tengono fuori gli altri, servono solo a soffocarti. La vita è un problema e noi siamo fatti così. Quindi, puoi sprecare la tua vita a tracciare confini, oppure puoi decidere di viverli superandoli. Ma ci sono dei confini che è decisamente troppo pericoloso varcare. Però una cosa la so: se sei pronto a correre il rischio, la vita dall'altra parte è spettacolare.
- Owen: Non voglio farti del male ancora. I miei problemi sono veri e questo rende il nostro rapporto vero, fa dei miei problemi i tuoi problemi. Ho paura, non voglio farti del male ancora. - Christina: Puoi dormire nella vasca dopo.
- Christina: Tu sei tranquilla grazie a Derek, Izzie è tranquilla grazie al cancro, Alex è il nuovo preferito della Bailey, sai anche George sarebbe stato risparmiato perché era il cocco di Owen. Cardiochirurgia è stato un porto di mare ed io non ho nessuno che mi sponsorizzi. - Meredith: Così Arizona è la tua tranquillità? - Christina: Lei è a prova di fusione. Salva la vita ai bambini, a nessuno piace un bimbo morto.
Ma per quanto strano tu possa essere, è possibile che al mondo ci sia comunque qualcuno che ti voglia. A meno che, naturalmente, non ti stia già dimenticando.