Scritta da: atta16
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Trovo che raffinare le mie interazioni al fine di renderle socialmete accettabili richiede un grande impegno.
dal film "A Beautiful Mind" di Ron Howard
Trovo che raffinare le mie interazioni al fine di renderle socialmete accettabili richiede un grande impegno.
In generale... la gente si può dividere in 2 categorie... quelli che amano le sorprese e quelli che non le amano. Io... non le amo.
Non ho mai conosciuto un chirurgo che ami le sorprese. Perché, come chirurghi ci piace sapere cosa succede. Dobbiamo sapere cosa succede perché altrimenti la gente muore e i parenti ci fanno causa.
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"Sto delirando? Si, forse sto delirando"
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Ok la mia opinione: in effetti ne ho una, non centra niente con le sorprese o la morte, le cause legali o l'essere chirurghi... la mia opinione è questa: chiunque abbia detto "quello che non sai non può farti male" è un completo e totale imbecille, perché per la maggior parte della gente che conosco il non sapere è la sensazione peggiore al mondo.
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Ok, va bene, forse c'è qualcosa di peggio.
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Come chirurghi ci sono tante cose che dobbiamo sapere. Dobbiamo sapere di avere quello che ci serve. Dobbiamo sapere come prenderci cura dei nostri pazienti. E come prenderci cura l'uno dell'altro.
E comunque dobbiamo anche capire come prenderci cura di noi stessi.
Come chirurghi dobbiamo essere informati, ma come esseri umani a volte è meglio restare all'oscuro.. perché nell'oscurità può esserci la paura ma anche la speranza.
Comunicare. È la prima cosa che impariamo davvero nella vita.
La cosa buffa è che più noi cresciamo, impariamo le parole e cominciamo a parlare e più diventa difficile sapere cosa dire, o peggio ottenere quello che davvero vogliamo.
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E alla fine della giornata ci sono delle cose delle quali non si può fare a meno di parlare. Certe cose semplicemente non vogliamo sentirle, e altre le diciamo perché non possiamo più tenerle dentro.
Per certe cose non servono parole, certe cose si fanno e basta.
Alcune cose si dicono perché non si ha altra scelta.
E alcune cose le lasciamo dentro noi stessi.
E non accade molto spesso ma di tanto in tanto alcune cose semplicemente parlano da sole.
Quaranta anni fa i Beatles fecero al mondo una semplice domanda. Volevano sapere da dove provenissero tutti i cuori solitari.
La mia ultima teoria è che molti dei cuori solitari provengano dagli ospedali, e con esattezza dai reparti di chirurgia.
Siamo chirurghi, trascuriamo le nostre necessità per andare incontro alle necessità dei pazienti. Trascuriamo i nostri amici, le nostre famiglie per salvare amici e famiglie di altre persone. Questo vuol dire che alla fine della giornata tutto quello che ci resta è il nostro cuore, e niente al mondo può farci sentire più soli di così.
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400anni fa, un altro inglese famoso aveva una sua opinione sulla solitudine, John Donne.
Pensava che noi non siamo mai soli... ma lui lo diceva da grande poeta.
Nessuno è un'isola chiuso su se stesso.
Tornando al discorso dell'isola credo che Donne intendesse dire che tutti abbiamo bisogno di qualcuno. E di sapere che non siamo soli.
E chi ha detto che non possa essere qualcuno a 4 zampe, qualcuno con cui giocare e correre insieme o che ti stia solo accanto.
Ok, ecco qui. La tua scelta è semplice, lei o me. Io sono sicura che lei è una gran donna, ma vedi io ti amo, in un modo veramente incredibile, cerco di amare i tuoi gusti musicali, ti lascio l'ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna più alta se me lo chiedessi e ciò che mi porta ad odiarti mi spinge ad amarti per cui prendi me, scegli me, ama me.
La verità è dura. La verità... è imbarazzante. E molto spesso... fa male! Voglio dire, la gente dice di volere la verità, ma la vuole veramente?
Il brutto della dipendenza è che non finisce mai bene. Perché ad un certo punto qualunque cosa sia quella che ti fa stare bene... smette di farti bene... e comincia a farti male.
Eppure dicono che non ti togli il vizio finché non tocchi il fondo. Ma come fai a sapere quando l'hai toccato?
Non importa quanto una cosa ci faccia male... certe volte rinunciare a quella cosa... fa ancora più male.
Le uniche volte in cui non mi sento un fantasma è quando mi guardi tu, perché tu mi guardi e vedi me.
Quello che ti separa dagli altri è la grandezza.
Perdona e dimentica. È così che si dice... è un buon consiglio ma non molto pratico. Quando qualcuno ci ferisce... vogliamo che soffra quanto noi. Quando qualcuno ha torto sul nostro contro, vogliamo avere ragione. Senza perdono, i vecchi debiti rimangono inestinti... le vecchie ferite, inguarite. E il massimo cui possiamo aspirare... è che un giorno... avremo la fortuna di dimenticare!