M'hai stretto la mano non per trattenermi ma per dar libero sfogo alla mia curiosità, m'hai lanciato in aria con le mani non per insegnarmi a volare ma per togliermi la paura di cadere, m'hai mostrato le tue spalle non per ignorarmi ma per difendermi, m'hai fulminato con lo sguardo severo non per odio ma per insegnarmi a combattere, m'hai distolto lo sguardo non per sconfitta ma per rispetto, m'hai fatto assaggiare l'amaro della sconfitte non per umiliarmi ma per insegnarmi a non demordere, m'hai detto un "bravo", anche quando non lo meritavo, perché la forza delle vittorie si costruisce sulla fiducia, e m'hai detto un "non è niente", divorando l'ira per non darmela a vedere, perché sul cammino gli inciampi devono essere da slancio invece che da ostacolo, e rincorriamo pensieri sulle sponde dei ricordi che ci scaldano di emozioni vissute, nascoste, celate dietro al lume dell'orgoglio, d'un nostro cresciuto col sapore del volersi bene, incondizionatamente.
Composta mercoledì 11 settembre 2013
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