Scritta da: Concetta Antonelli
Il dono più bello è stato incontrarti, amore.
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Il dono più bello è stato incontrarti, amore.
Il mio amore ha capelli morbidi
e mani grandi da accarezzare
Ha occhi teneri, dolci come acqua di fiume
terribili come burrasca nel dolore
Il mio amore ha un viso di speranza
e baci di miele, profumo di mosto in fermento
allegria di vendemmia
e cupo lamento del vento invernale
Il mio amore ha i colori del sogno
canta melodie sconosciute
e mi sorride complice
soffiando un bacio sulle dita...
Quest'anno mi sono fatta prestare da Harry la Firebolt... ragazzi, mi sbrigherò in metà tempo con le consegne! ;)
Un anno ricco di frutti succosi, di sole e di pioggia nei momenti giusti, di raccolto abbondante e di serenità e salute per godere tutto questo!
Cercavo...
Eterne stelle d'Oriente
ho smarrito la via...
Cercavo una capanna
illuminata
dai riverberi di un magro, povero fuoco
e ho trovato
castelli sfavillanti
di luci, ceri, incensi
Cercavo un Bambino innocente
e ne ho trovati
armati fino ai denti
pronti a morire
oppure buttati
ad angoli di strade
ai semafori
vendendo tenerezza e rimorsi
agli automobilisti
Cercavo pecorelle
e pastori
frugali nelle loro bisacce
e ho trovato
tavole luccicanti imbandite
e bidoni della spazzatura
ricolmi di cibo
gettato da mani distratte
Mi sento smarrito
povero, ignorante pastore
non capisco
Nemmeno voi
sembrate le Stelle
Eterne
che cercavo questa notte...
Che cosa non darei
per un tuo sorriso
insieme al primo raggio
di sole...
Se i miei passi nella notte
raccontassero favole
direbbero di te
delle tue ciglia lunghe
e del colore dei tuoi occhi
Allora canterei
di giorni passati
mentre contavo granchi sulla sabbia
e conchiglie rosate
delusa dalla voce del vento
mentre la luna complice
stendeva la sua chioma sul mare.
Ognissanti, Halloween... amo il profumo delle caldarroste...
Lo scoppiettio del fuoco, un senso di calore, di pace, di meditazione.
Vorrei essere lì, accanto al camino che brucia la legna con improvvise esplosioni di scintille mentre un ciocco, ormai consumato, crolla dall'alare di ferro per appoggiarsi sulla brace rossastra, esso stesso incandescente e occhieggiante.
Intanto si leva un fumo denso dalle castagne che si anneriscono piano piano.
La mia mente vaga tra i pensieri, ritrova l'amore, i sogni, il desiderio... e il colore dell'autunno.
Ma perché questa notte non finisce mai...
Non posso addormentarmi, non voglio addormentarmi.
Ho paura del risveglio... ho paura di quell'attimo di totale, assoluta vulnerabilità.
L'attimo in cui il sonno mi ha privata di tutte le difese e ho riaperto gli occhi e allora quella bastarda dell'angoscia sale con il coltello brandito nelle mani adunche e colpisce, colpisce... giù, senza pietà, affondando, affondando... e a me manca il respiro.
Quanto hanno ragione sulle malattie psicosomatiche, se tu reprimi, il corpo si vendica e fa riaffiorare tutti i sintomi attraverso il filtro della malattia...
Il cielo è azzurro da fare male, l'aria è perfino profumata di mare.
Ma come fa questo profumo a superare le barriere di polvere e smog e arrivarmi nelle narici che lo bevono godendone...
Ho un animo tutto morbido, plastico.
Basta pochissimo a farmi piangere, pochissimo a farmi ridere, pochissimo a farmi imbronciare.
Faticosamente devo ricostruire la mia corazza.
Eppure non ne ho la minima voglia, vorrei lasciarlo così quest'animo bambino, tutto tenero, esposto ai raggi di sole con la paura di scottarsi ed ebbro di profumo di mare...
Ebbro di vita...
Buongiorno! Gridò il vento soffiando vivace
e l'erba scompigliata
sorrise
al giorno bambino...