Scritta da: C. De Padua Visconti
Ho visto panorami da mozzafiato, me nessuno di questi poteva paragonarsi ai suoi splendidi occhi.
Composta domenica 13 settembre 2015
Ho visto panorami da mozzafiato, me nessuno di questi poteva paragonarsi ai suoi splendidi occhi.
In quegli abbracci silenziosi le anime eran avvolte in un turbine di arcano calore.
Capii col tempo di aver smarrito la mia anima, ma ne percepivo il suo vagabondare, come un viandante in cerca di tepore. La mia anima era segregata nel suo cuore ed io non ero più me stesso.
Se solo potessi prenderti le mani e porle al mio petto, affinché le mie le stringessero come una madre stringe il suo bimbo, e dimostrarti il mio affetto, io prenderei i tuoi pesi, le tue ansie, le tue paure, e le cancellerei lasciandole al vento. Se solo potessi dimostrarti quanto bene potrei farti, per quella preziosa anima, unica e speciale che regna in te, allora scopriresti un mondo a te sconosciuto.
Non sono gli occhi a dare luce, ma il cuore: ci illumina il cammino nella folta nebbia della vita e ci indica la strada maestra.
Ci sono anime con cuori devitalizzati, non provano dolore, né caldo, né freddo, sono tiepide e flebili, la loro condizione non dipende dalla loro sofferenza. Sono semplicemente carenti d'affetto.
Da quando sei apparsa nella mia vita io sono nato di nuovo.
Quel soffio al cuore che spesso sento nel petto è la porta dell'anima che hai lasciato aperta da quando sei via.
Mi tormenta il pensiero di averti lontana, il guanciale sul mio letto inumidito dalle lacrime che solcano nell'ombra le mie gote. Il mio cuore lentamente muore in questa camera buia, una candela destinata a consumare la sua luce è la mia ombra. Non mi prolungare, Signore, questo dolore, quest'assenza è un pugnale conficcato nel petto, un cadere nel vuoto dell'angoscia, perché i dolori dell'anima sono silenti ma più dolenti. Improvvisamente quella mite luce della vita da aurora divien caligine, ed in questa nebbia del dolore vago come cieco perché ciò che vedo non ammiro ciò che annuso non profuma, e ciò che tocco non mi garba. Semplicemente mi manchi.
Tu sei l'infinito universo dove i miei desideri luccicano nell'immenso spazio dell'amore. Tu sei la stella che irradia luce alle mie tristi ombre la luna che emana il suo delicato bagliore.