Due persone dicono reciprocamente "ti amo", o lo pensano, e ciascuno vuol dire una cosa diversa, una vita diversa, perfino forse un colore diverso o un aroma diverso, nella somma astratta di impressioni che costituisce l'attività dell'anima.
Ti amo perché sei bella, o sei bella perché ti amo?
Lei diceva ti amo e io dice ti amo! Lei diceva sempre e io dicevo sempre!
Il perdono non cambia il passato, ma fa allargare il futuro.
Ti amo – questa parola è la più misteriosa che ci sia, l'unica degna di essere commentata nei secoli. La "o" dell'ultima parola quasi non si sente, batte le ali e si vola.
Credo in chi sa riconoscere i propri sbagli, chi commette errori e sa chiedere scusa. In chi, di fronte alle difficoltà, resta.
È più semplice chiedere scusa che chiedere permesso.
Sarebbe bello, se le persone, al posto di chiedere scusa, imparassero a non ferirti.
Sorridere è quanto di più vicino possibile ci sia al chiedere scusa, senza dire "scusa".
Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte, il povero riceve ingiustizia e per di più deve scusarsi.