Scritta da: Mariella Buscemi
Sazio la mia sete d'immenso con l'urgenza di sfamare chi è in miseria d'amore. Sfido le parole "tardi", "purtroppo", "ahimè". Mi sono squarciata le labbra con i baci mancati, spaccata i timpani con le parole che avrei voluto sentirmi dire, ma che non mi sono state rivolte, rotta le braccia per non aver più potuto stringere l'aria che ti stava attorno. Disegno un profilo d'uomo sulla sabbia con i polpastrelli, poi, ci passo il palmo e lo cancello perché la sabbia liscia mi fa meno paura, m'inghiotte un'onda e a contatto con l'acqua ritrovo quell'immenso che mi sazia perché navigare dal mio mare al tuo mare mi conduce a te.
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