Non c'è una sola fibra dell'anima mia capace di accogliere un sogno che ho smesso di sognare; il tuo desiderio mi è estraneo, non m'appartiene più. La sola cosa certa che tu possa abbracciare ora
è la tua realtà. Sprovvista della mia presenza.
E adesso lasciami bramare i miei, di sogni, e non più i tuoi.
Non ti preoccupare, ho imparato a dimenticarti, lo faccio ogni santo giorno.
Sentirai la mia mancanza, quando non mi avrai più.
Il problema è che ogni volta che te ne vai mi prometto di non perdonarti al tuo ritorno, poi quando lo fai faccio l'opposto.
Ti ho vissuto con amore, non chiedermi di sopravvivere in amicizia.
Ti parlavo ed eri "sordo". Ti amavo ma non avevi "cuore". Ti odiavo ma non ti dimenticavo. Adesso grazie al tempo sei un pensiero "indifferente".
Amarti. Amarti non è stato un errore. Rifarei tutto. Ripeterei le parole, le promesse. Riverserei le lacrime, tutte. Amarti è stato dolcissimo. L'errore è adesso. Il mio. Che ancora ti aspetto. È giunto il momento di voltare l'anima e rinchiudere il ricordo in un cassetto. È giunto il momento di andare via da noi.
Ognuno interpreta il silenzio degli altri a modo suo. A suo modo e a suo "sentire". Io al tuo ho dato tempo, fin troppo. Chi ama fa urlare i sentimenti. Chi ama resta. Chi va via o preferisce il silenzio punisce. Stacca. Spezza. E approda in un altro porto. Speriamo... ci affondi. Al tuo silenzio ho dato io tutte le parole. Adesso.
Non siamo stati una coppia "modello" ma neppure qualcosa di brutto. Siamo stati due persone che si sono incontrati in un momento dove forse io e te siamo stati noi, ma allo stesso tempo non siamo stati abbastanza innamorati da rimanere insieme. A volte due persone percorrono la stessa strada con direzioni che portano alla fine. La nostra è arrivata nel momento dove tutto sembrava perfetto, ma era una perfezione leggera come carta volata via al primo colpo di vento.
Non basterebbe tutto l'alcool di questo mondo per dimenticarti.