Scritta da: Patrizia Luzi
Dei tuoi avanzi di tempo per me non so più che farmene. Adesso anch'io farò altrettanto, ti dedicherò il mio come e quando ne avrò voglia.
Composta domenica 30 novembre 2014
Dei tuoi avanzi di tempo per me non so più che farmene. Adesso anch'io farò altrettanto, ti dedicherò il mio come e quando ne avrò voglia.
La tua assenza è palpabile nell'aria, manchi al cuore, al corpo, all'anima mia, ai miei occhi, alle labbra, alla pelle, al respiro. Quanto vorrei averti qui tra le mie braccia per essere ancora complici dei nostri desideri.
A volte mi addormento così, immaginando che sia tu a tenermi la mano, per la voglia di sentire la tua presenza più di ogni altra cosa, perché non sai quanto mi manchi.
Mi riprometto sempre di lasciarti andare, ma non passa giorno in cui non ti venga a cercare, anche solo per vedere se ci sei.
E oggi è uno di quei giorni malinconici in cui provi tutto e niente, solo un gran vuoto nello stomaco e un nodo in gola. Non sai perché, ma è così e non puoi farci nulla, pensi solo che: passerà.
Mi piace chi mi dice "a domani" e poi quando è l'indomani c'è davvero.
Poi ci sono quelle notti interminabili che invece di dormire, pensi.
La nostalgia è quel tormento che ogni volta ci fa morire un po' di più, per qualcosa che non vivremo mai.
Il più bel saluto della sera è dire alle persone che ami "dolce notte a domani".
Preferisco così, all'improvviso senza lasciar traccia, sparire senza far rumore.