Poesia postata in Poesie (Poesie personali)
Sogno, incubo,
poi insonnia feroce
mista ad un piacere strano
che invade le membra.
Il corpo agitato
giace là dove
è giusto che stia...
Sogno, incubo,
poi insonnia feroce
mista ad un piacere strano
che invade le membra.
Il corpo agitato
giace là dove
è giusto che stia...
Era ormai nell'aria per entrambi,
e battea le ali.
Finché s'erse, s'impennò...
e poi cadde con dolcezza.
Quindi a lungo indugiò
a suggellare quell'istante
per un tempo interminabile...
Stancamente adagiata
a un parapetto arrugginito,
in silenzio e solitudine,
osservo il mare.
E il mare osserva me.
Il vento agita le onde che,
rumorose...
Sono lacrime di un Dio minore.
È nebbia inquietante
di un girone dantesco.
Per 42 infausti giorni
in cui il tuo corpo minuto,
per opera di famelica mano,
è rimasto tra le pietre...
Ti osservo con gli stessi occhi,
tu rispondi al mio sguardo
con l'amore di sempre.
Ti sorrido con la stessa smorfia,
tu ricambi il sorriso
con la gioia di sempre.
Ti parlo con le stesse parole...