Eventi Malcolm X, 50 anni dopo

Malcolm X, 50 anni dopo

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“Dare la ‘X’
a qualcuno è come accettare un certo mistero, una certa possibilità di potenza negli occhi di un pari o di un nemico… La ‘X’ annunciava cosa eri e cosa eri diventato: Ex-fumatore, Ex-alcolista, Ex-crisitano, Ex-schiavo.”

Malcolm X (Malcolm Little)
Malcolm X, alla nascita Malcolm Little, anche noto come Detroit Red, El-Hajj Malik El-Shabazz e Omowale, è nato a Omaha, in Nebraska, e cresciuto a Lansing in Michigan in una famiglia povera ma politicamente attiva. Fin dall’infanzia Malcolm è segnato dalla segregazione e dalla violenza razzista che colpisce la sua famiglia, fino all’omicidio del padre. Finì in carcere per un furto appena ventenne e venne condannato a 10 anni. Fu allora che si convertì alla Nation of Islam (Nazione dell’Islam), conosciuta con l’abbreviazione NOI, e, una volta rilasciato, diventò uno dei portavoce più importanti della setta di Elijah Muhammad che richiedeva di ripudiare il cognome, considerato da schiavo, sostituendolo con una X.
Negli anni successivi la sua predicazione a favore dei diritti degli afroamericani e dei diritti umani in genere portò moltissimi proseliti alla NOI; tra i più celebri si ricorda Cassius Clay che proprio aderendo alla NOI decise di cambiare il proprio nome in Muhammad Ali.
Dopo aver reclutato migliaia di membri ed essere arrivato quasi all’apice dell’organizzazione, Malcolm X se ne allontanò nel 1964, compiendo il pellegrinaggio alla Mecca e abbracciando l’Islam sunnita, ma guidato anche dal desiderio di fare attività politica e di lavorare con le organizzazioni dei diritti civili.

“Non si può separare la pace dalla libertà perché chi non è libero non può essere in pace.”

Il 21 febbraio 1965, Malcom X Marthindurante un discorso in pubblico a Manhattan, nel quartiere di Harlem, venne ucciso , all’età di 39 anni, con 7 colpi da arma da fuoco. Ai funerali, celebratisi il 27 febbraio, parteciparono oltre 1.500.000 persone.
Malcolm X è una figura spesso contrapposta a Martin Luther King, che predicava l’integrazione e la nonviolenza, e viene considerato uno dei più grandi, anche se controversi, capofila afroamericani del XX secolo.
La sua Autobiografia, scritta insieme al giornalista Alex Haley e pubblicata 9 mesi dopo la morte, viene considerato dal Time uno dei libri più importanti del XX secolo oltre ad essere un bestseller letto in numerose università.
La figura di Malcolm è stata inoltre “cantata” da scrittori e poeti, da rapper quali Public Enemy e Gang Star e portata nel cinema nel film di Spike Lee.
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