Non è bastata l’uscita dell’ex amministratore delegato Don Thompson a risollevare le sorti dell’azienda fast food più famosa al mondo: McDonald’s.
Il colosso mondiale a fine febbraio ha registrato un calo delle vendite globale dell’1,7%, contro la flessione dello 0,3% attesa dagli analisti; ancora peggio sono le stime per il solo mercato americano, dove McDonald’s perde il 4%, mentre nella zona dell’Asia-Pacifico si registrano perdite del 4,4%.
Questa debacle arriva pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo amministratore delegato del gruppo, Steve Easterbrook, il quale afferma la necessità di un cambiamento urgente per riconquistare i consumatori.
Nel frattempo si fa strada la cucina messicana, in particolare i piatti veloci, per l’appunto fast food, uno fra tutti la catena di ristoranti Chipotle mexican grill, con base a Denver, che offre cibo messicano in versione fast food e che il 3 febbraio ha annunciato di avere archiviato il 2014 con ricavi pari a 4,11 miliardi di dollari, con una crescita annua del 28,5% e con utili netti pari a 445,4 milioni di dollari, in crescita del 36 per cento.
Il burrito sembra andare ben più forte dell’hamburger.