La TV del futuro è in 6K e passa dalla rete

Come vedremo la TV tra qualche anno? Dagli Stati Uniti arrivano degli indizi: altissima qualità, già applicata ad HOUSE OF CARDS

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Gli Stati Uniti sono sempre stati l’avanguardia della televisione, sia dal punto di vista tecnico che da quello dei contenuti. Tutti consumiamo serie TV americane sin da piccoli: La Famiglia Addams, Supercar, Happy Days, fino a I Simpson, I Griffin, Lost e House of Cards. Quest’ultima, oltre ad essere diventata una serie di enorme successo in tutto il mondo, è anche l’esempio di come sarà la TV del futuro.

La casa di produzione che ha portato questo show sullo schermo è Netflix. Nasce come concorrente di Blockbuster, la famosa catena di videoteche. Quella che potremo definire la missione di Netflix è sempre stata portare il cinema in casa dello spettatore con la minima attesa e la minima fatica. Nella sua prima incarnazione si sceglieva un film dal sito web di Netflix. Il cliente se lo vedeva recapitare il giorno dopo per posta e, dopo averlo visto, doveva rispedirlo. Con un piccolo abbonamento mensile si poteva vedere ogni sera un film diverso. Inutile dire che questo modello di business era di difficile gestione, ma questo non ha evitato a Netflix di diventare un gigante dell’home video.

Il passo successivo è ovviamente stato quello di rendere disponibili i film in streaming: bastava, ancora una volta, un computer connesso a Internet o un set-top-box dedicato (un decoder come quello di Sky o del DTT). Da poco più di un anno abbiamo anche in Italia dei servizi simili: Sky Online, Infinity e TIMvision. Tuttavia la loro selezione di film e serie tv è molto limitata. Pare che qualcosa si stia comunque muovendo, visto il possibile arrivo di Netflix in Italia da settembre.

La potenza di Netflix gli ha permesso quindi di fare un ulteriore passo: da mero distributore di contenuti a casa di produzione e House of Cards è al momento il suo fiore all’occhiello. Sarà per questo che, come segnala l’Hollywood Reporter, la terza stagione è stata interamente girata e montata in 6K, una risoluzione 6 volte superiore a quella dell’attuale HD. La stessa Netflix al momento offre il proprio servizio al massimo in 4K ai pochi eletti che hanno speso qualche migliaio di dollari in TV con questa risoluzione e con un abbonamento internet con velocità minima di 25 Mbps. Una decisione, quindi, in previsione di un futuro che a noi, qui in Italia, pare ancora un miraggio.

Le distribuzione via Internet ha anche permesso di fare un salto nel concetto di serie TV. A differenza degli altri show americani che vengono trasmessi un episodio alla settimana, due di seguito da noi in Italia sulla TV generalista, la stagione di House of Cards è stata pubblicata tutta in una volta. Sarebbe a dire che gli spettatori avevano, già dal primo giorno, possibilità di vedere tutti i 13 episodi della serie, lasciando quindi la libertà a ognuno di scegliere il momento della giornata e il modo migliore di guardare lo show. Possiamo immaginare che qualche avventuroso spettatore si sia guardato le quasi 10 ore della serie di seguito, mentre altri avranno preferito dividere la visione su più giorni per mantenere la suspense, pregando gli amici di non raccontare il finale.

L’esempio di Netflix ha fatto scuola. Gli Amazon Studios, ad esempio, chiedono a chiunque di spedire sceneggiature o video promo per show da produrre con un budget iniziale di 10.000$, e distribuire poi sulla propria piattaforma di video on demand. HBO, famosa per serie come Lost, Six Feet Under e i Soprano, ha appena lanciato HBO Now in esclusiva sui dispositivi Apple (iPhone, iPad e Apple TV) con cui distribuire i propri contenuti con un abbonamento mensile, slegandosi così dai distributori di contenuti televisivi tradizionali (la famosa TV via cavo di cui si sente parlare nei film americani).

Per voi come dovrebbe essere la TV del futuro? Vorreste, ad esempio, una serie TV prodotta in Italia che, come House Of Cards, sveli i retroscena della politica?

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