Il premio viene assegnato sin dal 1944 dalla Missouri School of Journalism ai fotografi che più si sono distinti nel fotogiornalismo, nei reportage documentaristici e nel visual editing, e ad oggi è considerato l’Oscar della fotografia. Quest’anno l’italiano Pierpaolo Mittica si è guadagnato per la terza volta l’inserimento tra i finalisti nella sezione Best Photography Book.

Il volume, realizzato da Roberto Duse e Carlo Rossolini, contiene saggi di Angelo Bertani (anche curatore delle mostra), Charles–Henri Favrod, Pierpaolo Mittica, Naomi Rosenblum e Luis Sepúlveda e documenta 10 realtà di ordinaria emergenza dei nostri giorni: Balcani: dalla Bosnia al Kosovo, 1997-1999; Incredibile India, 2002-2005; Chernobyl l’eredità nascosta 2002-2007; Vite riciclate, 2007-2008; Kawah Ijen – Inferno, 2009; Piccoli schiavi, 2010; Fukushima No-Go Zone, 2011-2012; Karabash, Russia, 2013; Mayak 57, Russia 2013; Magnitogorsk, Russia, 2013. Alcune note, altre meno, le storie dietro le immagini fanno riflettere su come l’uomo spesso riesca a far del male a se stesso, alle cose e alla natura.

Se non ci prendiamo cura della Terra, non ci prendiamo cura neanche di noi stessi. L’essere umano è la presenza peggiore che esista nel mondo. I regni animale e vegetale si regolano da sé e vivono in perfetta armonia. L’essere umano, invece, no.

Queste le dure parole del fotogiornalista, dalle quali emerge la sua grande passione per i temi dell’ambiente. Passione che lo ha portato ad entrare, primo tra i fotografi, nella zona proibita intorno a Fukushima, oltre che a produrre una mostra, “Chernobyl, l’eredità nascosta“, scelta nel 2006 dal Chernobyl National Museum di Kiev per commemorare i 20 anni dal disastro. Oltre all’ambiente, Mittica è molto attento ai temi sociali: “Piccoli schiavi” ad esempio, ha documentato i “Tokai Kora”, i bambini di strada che vivono riciclando rifiuti in Bangladesh.

A far emergere, tra le altre 52 mila in concorso, questa nostra opera – afferma l’assessore alla Cultura del Comune di Pordenone Claudio Cattaruzza in qualità di editore del libro – credo sia stata la qualità e l’intensità del lavoro di Mittica, innanzitutto. Ma anche la terribile attualità della tematica da lui affrontata. «Ashes / Ceneri. Racconti di un fotoreporter» ci trasmette, senza alcuno sconto, i devastanti effetti sociali e/o ecologici causati dallo sfruttamento degli uomini e dell’ambiente in varie parti del mondo. Ma, in positivo, indica l’urgenza di una svolta epocale e di una rinascita, proprio a partire dalla conoscenza di ciò che, anche negli ultimi decenni, è stato provocato da ciniche scelte politiche ed economiche”.

Il fotoreporter friulano è un’eccellenza già consolidata: anche nel 2014, con “Living Toxic“, e nel 2010, con “Chernobyl, l’eredità nascosta“, era stato finalista al Pictures of the Year International, ma la lista dei suoi riconoscimenti è molto più ampia.

FONTEfoto di Pierpaolo Mittica, "Makomi in cerca di animali" (2011)

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