Sono passati 10 anni da quella sera del 2 aprile 2005, quando Papa Giovanni Paolo II si spense nel Palazzo Apostolico della Città del Vaticano, accompagnato dalla preghiera e i canti di 70 mila fedeli.
“Vi ho cercato, ora voi siete venuti da me: vi ringrazio”
Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla)
Da quel giorno fino all’8 aprile, quando hanno avuto luogo le Esequie del defunto Pontefice, più di 3 milioni di pellegrini, cattolici e non, hanno reso omaggio a uno dei pontefici più longevi della storia della Chiesa.
Un ponteficato durato 27 anni – fu eletto Papa il 16 ottobre 1978 – che fu segnato da una fortissima azione politica e diplomatica soprattutto contro il comunismo e l’oppressione politica. Condannò il capitalismo sfrenato e il consumismo e riuscì a compiere 104 viaggi in tutto il mondo con la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi a carattere religioso), riuscendo a coprire una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme.
“La violenza distrugge ciò che vuole difendere: la dignità, la libertà, e la vita delle persone.”
Non venne frenato nemmeno dall’attentato che subì il 13 maggio 1981 da parte di Mehmet Ali Ağca, un killer professionista turco, che gli sparò tre colpi di pistola in piazza San Pietro, pochi minuti dopo che egli era entrato nella piazza per un’udienza generale, colpendolo all’addome. Due anni dopo infatti, nel Natale del 1983, volle andare in prigione per incontrare il suo attentatore e dargli il suo perdono.
Sempre in movimento, Papa Wojtyła venne definito “l’atleta di Dio” per le tantissime passioni sportive – calcio, sci, nuoto, canottaggio – e per il suo amore per la montagna.
Il 1° maggio 2011 il suo successore, Papa Benedetto XVI, proclamò beato Giovanni Paolo II – non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore – mentre è con Papa Francesco, il 27 aprile 2014, che venne proclamato santo insieme a Papa Giovanni XXIII.
PensieriParole con l’occasione vi invita a leggere le frasi più belle di questo grande uomo che riuscì a sfidare la storia, cliccando qui.
Mi ricordo di quel momento che mio padre Giuseppe assieme a mia madre Maria andammo a Roma a donare le scarpe al Santo Padre…la concia del pellame era stata fatta da papà con la pelle di pescecane…una novità dopo tante prove era riuscito nel suo intento brevettando “la concia per la pelle di pesce”.