Si è spento nel sonno ieri sera – 14 maggio – all’età di 89 anni, il “re del blues“, B.B. King a Las Vegas.
Artista leggendario che ha influenzato un’intera generazione di musicisti con il suo particolare e inconfondibile timbro e il suo stile. “Se dici Blues, devi dire B.B.” sentenziava Aaron Neville, leggendario falsetto dei Neville Brothers, famiglia simbolo di New Orleans. ‘‘Lui è the Master, the grand master’‘ gli faceva eco Eric Clapton.
Nato nel profondo sud degli Stati Uniti, a Itta Bena nello Stato del Mississippi, il 16 settembre del 1925, B.B. King ha percorso un lungo cammino che lo ha portato dai campi di cotone, lui stesso raccontava di quando, da ragazzo, veniva pagato 35 centesimo di dollaro ogni 10 libbre di cotone raccolto, a un successo planetario, in compagnia della sua “Lucille”, la fedele chitarra Gibson ES-355 custom.
Considerato uno dei maggiori bluesman, vincitore di 14 Grammy, sesto chitarrista più bravo di tutti i tempi secondo la rivista “Rolling Stone”, B.B. King ha anche incassato, nel 2004 una sorta di “rivincita” sulla realtà dalla quale proveniva, ricevendo una laurea ad honorem proprio dalla University of Mississippi.
Amatissimo dal mondo del rock, dai Beatles agli U2, oltre ai fratelli di sangue Miles Davis, James Brown e Ray Charles, B.B. aveva un sogno che non è riuscito a realizzare, incontrare Nelson Mandela, per il piccolo raccoglitore di cotone, simbolo assoluto di emancipazione e libertà «Se me lo trovassi di fronte – dichiarava – diventerei così nervoso che non saprei cosa dirgli. Se ce la facessi, gli direi che sono orgoglioso di lui e della sua vita perché mi hanno reso più uomo».
PensieriParole vuole ricordarlo con i testi delle sue canzoni più belle e con il live a Montreux, del 1993: “The Thrill Is Gone“