Oggi 14 luglio una sonda Nasa lanciata nel 2006, la New Horizons, dopo un lunghissimo viaggio della durata di nove anni – e quasi 5 miliardi di chilometri – è alle porte di Plutone, il pianeta ai confini del Sistema solare.
A differenza di Rosetta, però, sbarcata l’anno scorso sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, questa navicella costruita dall’uomo non si poserà su Plutone. Farà un passaggio radente, gli esperti lo chiamano “flyby”, a 12.500 km dalla superficie con una velocità di quasi 50 mila chilometri orari, per poi proseguire la sua esplorazione ai confini del Sistema solare, verso la fascia di Kuiper, la culla delle comete.
Il pianeta, declassato dagli astronomi a pianeta nano, mostra infatti delle caratteristiche linee e zone circolari che potrebbero essere rispettivamente indicatori di rupi o scogliere e crateri di impatto, insieme alla zona luminosa ribattezzata il “cuore” di Plutone. Poco dopo il flyby la sonda sorvolerà (passando a 28 mila chilometri) la luna Caronte, compiendo osservazioni anche sugli altri satelliti naturali (Notte, Idra, Cerbero e Stige).
Si vedrà ben poco però, poiché la sonda sarà impegnata a raccogliere dati con i suoi sette strumenti scientifici, come la camera “Long range reconnaissance imager” (Lorri), o il rivelatore di polveri “Sdc” (Student dust counter). Solo il giorno dopo, quando in Europa sarà notte fonda, un primo segnale radio della sonda dovrebbe giungere a Terra, dopo un viaggio di circa cinque ore alla velocità della luce, per confermare che New Horizons è sopravvissuta all’incontro con Plutone e i suoi satelliti.
Tutte le immagini saranno pubblicate on line su un sito gestito dalla Nasa e dall’Applied physics laboratory della Johns Hopkins University: http://pluto.jhuapl.edu/soc/Pluto-Encounter/
Anche Google dedica il doodle del giorno a questo importante evento.
Wow! Quanto dura il flyby?
Fateci sapere tutto!