Suburra, il film tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo , sarà nelle sale cinematografiche dal 14 ottobre. È una fotografia di Roma che affonda, preda di malavita organizzata, clan rom, parlamentari corrotti, spacciatori e prostitute d’alto bordo, criminali violenti, tutti con un unico comune denominatore: l’ambizione per il potere e la voglia di succhiare soldi dalla città, proprio come racconta l’inchiesta Mafia Capitale. E con un cast che riunisce Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, l’astro nascente Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti.
“Abbiamo cominciato a scrivere due anni e mezzo fa, ma il film, che pure è ambientato cronologicamente nei giorni dell’apocalisse, ossia quelli di fine novembre 2011 in cui cadde il governo Berlusconi, sembra attualissimo, ma tra 20 anni ti ci potresti ritrovare ancora, perché è il racconto di una città particolare, Roma, e del suo legame con il Potere in una forma non cronachistica ma allegorica” afferma Sollima.
Il regista, già acclamato per Romanzo Criminale e Gomorra, propone questo film descrivendolo “un western metropolitano, un gangster movie”. È senza eroi, dove non c’è un poliziotto e la magistratura è presa in giro, Roma è una terra di rapine violentissime e non arriva mai nessuno a salvare dal male, Claudio Amendola è il Samurai, reduce della Banda della Magliana, tenero con la mamma, spietato con chi si mette di traverso al progetto mafioso del Waterfront, la Ostia da trasformare in Las Vegas, mentre Pierfrancesco Favino è un parlamentare di Forza Italia con la croce celtica al collo, fondazione acchiappafondi, appartamento in centro, la passione per cocaina e sesso a tre con minorenni e un’ambizione sfrenata dunque altamente corruttibile, e Elio Germano un pr da festini, vestito ultima moda, diventato proprietà degli Anacleti, rom potentissimi.
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