In questi giorni in cui il mondo di Hollywood è in subbuglio per i vari casi di violenze che stanno uscendo quotidianamente, anche l’Istat e la Cgil raccontano un quadro allarmante per quanto riguarda il mondo del lavoro in Italia. A prendere parola è innanzitutto Loredana Taddei, responsabile delle politiche di genere della Cgil, che analizza il fenomeno delle violenze sul posto di lavoro: “Ma mica le molestie ci sono solo nel mondo del cinema. Adesso va di moda questa narrazione, ma la questione non si ferma certo solo ad attrici e registi“. Non solo veri e propri stupri, ma anche ammiccamenti, battutine e ricatti: questo accade a nove donne su cento nel mondo del lavoro italiano.
Questi dati ce li fornisce proprio l’Istat nella persona del suo presidente Giorgio Alleva: “Solo una donna su 5 racconta la propria esperienza, e soprattutto quasi nessuna ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine“. Una situazione questa che riguarda almeno 1 milione e 403mila casi: le vittime sono donne di età che va dai 25 ai 44 anni. Continua Taddei: “In molti casi non c’è nemmeno bisogno di esplicitare il ricatto, la donna lo percepisce subito, lo capisce dagli atteggiamenti dei superiori. Quello delle molestie purtroppo è un fenomeno che c’è da sempre e che per questo è considerato normale, tant’è che nella maggioranza dei casi non lo si denuncia nemmeno, perché ci si vergogna o perché si teme di venir ridicolizzati dai colleghi“.
E chi invece denuncia le violenze sul posto di lavoro? L’11 % viene licenziata, il 34 % cambia posto di lavoro o rinuncia a fare carriera, un 1,3 % invece viene trasferita d’ufficio. E 1,4 % che cede alle avance. Di sicuro bisogna riflettere anche sulle norme che disciplinano queste situazioni, come spiega Francesca Puglisi, presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare sul femminicidio Francesca Puglisi (Pd): “Con la legge del 2013 sulla violenza di genere abbiamo fatto molti passi avanti, ma è vero che sul fronte delle molestie sui posti di lavoro siamo meno attrezzati. Per questo abbiano deciso di ampliare il nostro raggio d’azione e già la prossima settimana ascolteremo Cgil, Cisl e Uil“.