Ogni anno la sacralità del momento in cui si scorre tutto il calendario alla ricerca di feste e ponti viene rispettata da lavoratori, studenti e famiglie. Questo 2018 lascia un po’ l’amaro in bocca per i troppi festivi che cadono di sabato, ma non manca qualche eccezione sicuramente gradita.
GIORNI “PERSI”. In quest’annata il 6 gennaio, Epifania, il 2 giugno, Festa della Repubblica, e l’8 dicembre, Immacolata, si presentano di sabato. Sono quindi da escludere ponti e weekend lunghi.
SANTO PATRONO. Con esclusione di Bari e Bologna, che vedono rispettivamente martedì 8 maggio e giovedì 4 ottobre la festività (quindi facilmente utilizzabili prendendo ferie un lunedì o un venerdì), tutte le grandi città si godranno la festa cittadina in punti della settimana poco prolifici: a Roma (29 giugno) e Padova (13 giugno) si festeggia di venerdì; a Napoli (19 settembre) e Venezia (21 novembre) di mercoledì; a Palermo (15 luglio), Genova, Firenze e Torino (tutti il 24 giugno) di domenica.
Unica città italiana a poter sfruttare il Patrono e una festività religiosa sarà Milano (7 dicembre). La data cadrà di venerdì, con l’immacolata subito a seguire.
FESTE COMANDATE. Le gioie arrivano totalmente dalle festività più importanti: Pasqua arriverà il 1 aprile e sarà utilizzabile soprattuto dagli studenti; il 25 aprile (mercoledì), unito al 1 maggio (martedì) darà una settimana di libertà, a patto di sfruttarne 3 di ferie; Ferragosto (15 agosto, mercoledì) darà la possibilità con 2 giorni di fare un ponte da sabato 11 (totale 5 giorni) oppure fino a domenica 19 (totale 5 giorni), mentre con tutti e 4 i giorni di ferie diventeranno 9; Ognissanti (1 novembre) permetterà il ponte lungo a patto di prendersi ferie venerdì 2.
Infine Natale (25 dicembre) che, attestandosi di martedì, permetterà a scelta di fare da 5 (dal 22/12 al 26/12 compresi) a 11 giorni (dal 22/12 al 1/01 compresi) di ferie, chiedendo solo il 24 di riposo o aggiungendoci anche il 27, 28 e 29.
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