[Il form per l’inserimento opere lo trovi cliccando qui]
PensieriParole, il primo sito di letteratura online che al momento conta 400.000 contributi inseriti, letti e manualmente pubblicati (tra frasi, aforismi, poesie, racconti e così via) ha indetto il quattordicesimo concorso di letteratura a partecipazione gratuita #IORESTOACASAeScrivo.
Questo concorso vi dà la possibilità di pubblicare il vostro libro gratuitamente partecipando in modo semplice: invia fino a un massimo di 5 contributi tra frasi, poesie e racconti che parlino di positività e rinascita. In questo momento molto duro per il nostro paese l’arte e l’estro possono dare un’importante mano alla popolazione. Instillare buoni propositi è il primo passo per tornare alle nostre vite.
Tutte le opere potranno essere inviate tra il 30 marzo e il 12 aprile 2020, attraverso il form di inserimento (basterà segnalare la volontà di partecipare) del sito PensieriParole.it , e non dovranno superare le 300 battute per le frasi, i 32 versi/500 battute per le poesie e le 10.000 battute per i racconti. Dovranno essere inoltre scritte in italiano corrente.
Nella news di presentazione del concorso gratuito troverai tutte le fasi di votazione che porteranno a decretare i vincitori, la data di premiazione e il regolamento.
Come per tutte le nostre pubblicazioni, anche questi tomi supporteranno una realtà ONLUS impegnata nella diffusione della cultura in aree disagiate del mondo.
Sono un ex capitano di marina mercantile che in terza età ha scoperto la gioia e la bellezza dello scrivere. Dopo una vita assai movimentata sia in Italia che all’estero ed in solitudine della terza età ho deciso di mettere per iscritto episodi che hanno caratterizzato tutto il mio vivere, racconti ed alcuni libri , in self publisching il cui ricavato è stato devoluto per la ricerca delle leucemie e tumori del sangue. Gentilmente desidererei sapere se e come posso partecipare al vs spett/le concorso letterario….Grazie
Interessante poter partecipare a questo concorso. A tal fine inserisco il mio racconto. Spero di non sbagliare.
LA FESTA
Finalmente arriva la sera! Sono emozionata e non vedo l’ora che la mia casa si riempia di gente. Indosso l’abito più bello che ho trovato in fondo all’armadio. Mi rinfresco il trucco. Mi guardo allo specchio soddisfatta di quel che vedo. Sono mesi che vivo isolata e ospitare qualcuno per me è un segnale di ripresa. I contatti col mondo si sono interrotti dopo la mia partenza da casa o forse si erano interrotti già prima.
Preparo un cocktail, sarà un successone, lo sento! Qualche sandwich, vino locale rosso e altre specialità del posto alleggeriranno i momenti di disagio che potrebbero essere piuttosto imbarazzanti. I miei amici vorranno sapere di me, della mia salute, ma sento che non sarà facile raccontare. A vedersi l’ambiente è bello e si presta. Allestisco il tutto sotto il gazebo, nel mio giardino. La sera si presenta magica. Il silenzio regna tutt’intorno insieme alla luce soffusa delle lampade disseminate qua e là, tra le piante dei gelsomini.
Vita avverte il mio stato d’animo e manifesta una certa ansia, camminando avanti e indietro con me, mentre allestisco il tavolo delle cose da offrire ai convenuti. Anch’io come lui sono sovraeccitata e predispongo infine le sedie. Più squilli del campanello e la casa si riempie di ospiti.
La serata scorre senza impedimento e sorpresa. Tutti sono soddisfatti di passare qualche ora in mia compagnia. Arriva il momento del congedo ed io stanca per le emozioni provate, per l’andirivieni del servizio, per il tempo impiegato all’ascolto di ciascuno degli ospiti, saluto tutti prima del commiato. Qualcuno mi chiede il mio nuovo numero di telefono e con piacere cerco il mio biglietto da visita che si è volatilizzato e con esso il mio portafoglio. Imbarazzo, preoccupazione e dispiacere si aggiungono alla brutta figura che sto facendo con tutti. La mia memoria fallisce, davanti ai più. Mi tradisce mettendo in evidenza una mia magagna, la più grande. So di avere riposto il mio portamonete in un posto al sicuro, ma in questo momento è introvabile. Saluto tutti rassicurando che questo inconveniente si chiarirà al più presto e perplessa, appena sola, mi avvicino al cassetto dove credo di avere ricollocato le mie cose di valore.
Controllo ancora dappertutto, ma nulla di fatto.
—Sono spiazzata, sono distrutta, non posso andare avanti sapendo che qualcuno mi ha sottratto oggetto così importante nella mia casa, alla mia presenza! Grido spostandomi da una stanza all’altra, mentre mando all’aria mutande e reggiseni! — Senza quel portafoglio sono tagliata fuori da tutto perché al suo interno dalla carta di credito, alla patente di guida, alla cifra ritirata in banca per pagare gli operai ho tutto quel che possiedo. Sono persa!
Mi prende una sensazione bruttissima di paura e insieme di sgomento. Mi sento braccata dentro la mia casa. Ho la sensazione di non sentirmi libera dei miei movimenti, delle mie decisioni. Così come è successo questo fatto potrebbe succedere ancora una volta. La mia casa non è più sicura. Come farò d’ora in poi?
Le persone che hanno agito contro di me hanno inteso mettermi alla prova. Mi sono giocata la mia attendibilità! Con me qualcuno crede che si possa fare quel che gli passa nella testa. Come risolvo questo problema? Fatico a credere che miei ospiti si siano addentrati nella mia camera da letto, al piano di sopra e abbiano potuto approfittare della mia assenza. E allora sopraggiunge un dubbio che mi martella. Sono io che pecco di attendibilità? Dove posso averlo nascosto? Perché non è nel cassetto dove sono convinta di averlo messo?
I miei amici mi conoscono da anni e mai sarebbero capaci di profittare di una circostanza del genere! Allora comincio a sospettare di qualche operaio che è circolato in casa fino al tardo pomeriggio. Forse è questa la risposta che più si addice alla domanda insistente che mi pongo. Chi è stato? Dovrò richiamare tutti e avvisarli dell’accaduto per poi passare il fatto nelle mani della polizia. Il senso di abbattimento è nella mia mente è forte e mi fa sentire affranta e incapace di trovare una soluzione. Mi turba il pensiero di avere aperto la mia casa a persone che hanno abusato della mia ospitalità. La mia ingenuità esagerata mi ha tradito. Adesso sono incredula.
Trascorro la notte pensando e ripensando alla circostanza e alla dabbenaggine aggravata dalle mie condizioni di salute. Questo non mi garantisce il quieto vivere. Ma l’indomani qualcosa accade al di là delle mie previsioni. Il maresciallo dei carabinieri mi ascolta, mi fa domande e mi invita a sporgere denuncia di smarrimento per i documenti mancanti. Tuttavia insiste nell’invitarmi a ricercare altrove e fare una piccola inchiesta presso le persone che hanno visitato la mia casa quel giorno. Al mio ritorno trovo sulla porta l’elettricista che, a suo dire, ha lasciato degli attrezzi in una delle mie stanze. Entriamo e con estrema agilità l’uomo sale le scale mentre lo seguo. Dietro suo consiglio, riguardo più e più volte e con grande meraviglia sotto le mie camicie da notte, nel cassetto in cui lo avevo riposto con cura, che strano, ritrovo il portafoglio con tutto il suo contenuto.
Ho trovato poco chiare le indicazioni di spedizione del mio racconto. Mi sono affidata al mio intuito. Spero di avere fatto bene. Ringrazio per la opportunità concessami.
Madre
Mai così ferma
Sempre pronta a ricucir doveri
Madre
Che mai si spegne
Cosi ordinata
E viva di sintonia
Cosi attenta
Ma spesso
Condensata di malinconia
Madre
Sublime di sguardi
Tollerante di compromessi
Libera femmina sempre in salita
Si nutre di amor per tutti
Madre
Forse tu non sai piangere
E se un poco lo facessi
Allora sai nasconderti bene
Dietro le tue calde risa
Madre
Mai così ferma
Sempre pronta a ricucir doveri
Madre
Che mai si spegne
Cosi ordinata
E viva di sintonia
Cosi attenta
Ma spesso
Condensata di malinconia
Madre
Sublime di sguardi
Tollerante di compromessi
Libera femmina sempre in salita
Cosa bisogna fare per partecipare?