Natale: ecco 5 modi in cui il cervello reagisce alle feste

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    Potluck
    Potluck

    Siamo ufficialmente entrati nel vivo del periodo natalizio.
    Solo pochissime settimane ci separano ormai da quella che è una delle date più attese di tutto l’anno e mi sembrava interessante proporvi oggi un aspetto spesso sottovalutato, ma che in realtà coinvolge tutti noi, e che riguarda il modo in cui reagisce il nostro cervello a un periodo così denso di emozioni e, diciamocelo, anche un po’ stressante.
    Il Natale, infatti, è l’unica festa che amplifica tutto: le tensioni familiari evolvono in guerre, le mancanze diventano vuoti enormi, la serenità diventa felicità assoluta. Non puoi ignorare proprio niente a Natale e ogni emozione è vissuta all’ennesima potenza.

    Come segnalato anche nella rivista scientifica Focus, ecco 5 modi in cui la nostra psiche si attiva di fronte alla centrifuga di sensazioni che si vivono nel periodo più frenetico dell’anno.

    1. LO SPIRITO NATALIZIO: l’euforia e la gioia che circondano il Natale agiscono sui neurotrasmettitori che regolano il nostro stato di benessere, cioè la dopamina e la serotonina. La prima contribuisce a innescare il circuito della ricompensa e della ricerca di stimoli piacevoli; la seconda amplifica i nostri sentimenti di appartenenza e di cura verso ciò che amiamo. Inoltre nelle persone che festeggiano attivamente il Natale è stato osservato un incremento di attività cerebrale in aree implicate con la spiritualità e il riconoscimento delle emozioni dalle espressioni facciali.
    2. IL FATTORE STRESS: il Natale è sempre preceduto da una frenetica corsa che si consuma fra preparativi, acquisti e regali. Queste attività prenatalizie innescano una risposta fisiologica nell’organismo con il conseguente rilascio di adrenalina e cortisolo. Quest’ultimo, noto anche come l’ormone dello stress, esercita una significativa attività sull’ippocampo, con il rischio di compromettere la memoria e di rallentarci nelle nostre attività quotidiane.
    3. GENEROSITÀ: l‘altruismo legato al pensare, acquistare e impacchettare i doni per i nostri cari determina uno stimolo benefico nel nostro cervello che appaga della fatica, riduce lo stress e incoraggia a donare di nuovo.
    4. INDIGESTIONI: esagerare con il cibo – comportamento praticamente inevitabile sia nelle luculliane cene prenatalizie, sia in quelle consumate durante il periodo stesso – attiva un legame tra l’ipotalamo e il sistema immunitario. Quella sgradevole sensazione di appesantimento e indolenzimento che proviamo dopo un’abbuffata è legata a un’attivazione dell’organismo riconducibile a un debole stato infiammatorio. Se accade una volta non succede nulla, ma prolungati eccessi a tavola possono cronicizzare questa infiammazione e portare, per esempio, all’insorgenza di diabete di tipo 2 o patologie cardiache.
    5. FAMIGLIA: non è Natale senza un pranzo o una cena attorno a un tavolo con i parenti più stretti. Quella sensazione di calore associata a questi momenti è dovuta in parte all’ossitocina, l’ormone dell’amore, fonte di calma, rigenerazione e guarigione che regola l’istinto materno, la capacità di rinsaldare legami amicali e familiari e che stimola la fiducia.

     

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