La tradizione del Potluck: da dove deriva e come organizzare la festa “dopo le feste”

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    Potluck
    Potluck

    La tradizione del Potluck affonda le radici nel mondo nordamericano e il termine significa letteralmente “pentola della fortuna” o anche “pasto di fortuna”, perché in origine indicava un pasto di fortuna organizzato per un ospite improvviso o inaspettato preparato con quello che c’era a disposizione in casa.

    L’origine di questa tradizione ormai consolidata negli Stati Uniti è difficile da collocare temporalmente con precisione e le varie fonti sono dibattute a tal proposito: secondo alcuni, i potluck statunitensi avrebbero avuto origine nell’Ottocento; alcune di quelle fonti riportano che i banchetti sarebbero originari degli anni Sessanta del secolo, quando i coloni luterani e scandinavi stanziati nel Minnesota si riunivano per scambiare le semenze e gli ortaggi raccolti; altri presumono che i banchetti nel corso dei quali viene condiviso il cibo portato dai partecipanti risalga all’epoca della grande depressione degli anni Trenta.

    In tempi più recenti, la parola potluck ha iniziato a essere utilizzata, soprattutto negli Stati Uniti, per indicare incontri o riunioni dove ogni ospite porta qualcosa da mangiare.
    E, in effetti, questa usanza prevede che ogni singolo invitato porti qualcosa da mangiare e da bere, sollevando l’anfitrione dall’incombenza di preparare una lunga serie di portate evitandogli la fatica di trafficare in cucina per giorni e giorni.

    Più nel dettaglio, quest’ultimo avrà il compito di mettere a disposizione la propria casa adattando gli spazi al numero di commensali e apparecchiando la tavola; gli ospiti, invece, si saranno preventivamente accordati sulla portata che ciascuno di essi porterà.
    Badate bene! Nel corso dell’organizzazione di un pranzo o di una cena Potluck gli ospiti devono dichiarare solo il tipo di portata che intendono portare (es. Tizio porta un antipasto, Caio un primo, Sempronio un secondo, Mevio un contorno, Calpurnio un dolce, eccetera) senza però rivelare la pietanza che deve rimanere una sorpresa; è importante sapere chi si occuperà di quale portata, onde evitare che i nostri commensali si ritrovino a consumare per tutto il pranzo o la cena soli brownies o sole torte salate.

    Consumato il pasto, arriva il momento dei giochi: si comincia sempre dalla tombola.
    Infatti, unitamente alle portate, gli ospiti (ma anche il padrone di casa) porteranno al Potluck uno o più regali “sgraditi” o “di troppo” o imbarazzanti che hanno ricevuto durante le feste natalizie, mettendoli in palio nelle varie giocate della tombola che si susseguiranno durante la festa.
    Dopo la tombola e dopo l’assegnazione dei diversi premi, i toni si smorzano e si passa a giochi di vario tipo, solitamente da tavola: fra i più comuni Uno oppure Jenga.

     

     

     

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