Scritta da: Asianne Merisi
in Poesie (Poesie d'amore)
Segni inutili,
parentesi di indifferenza,
punti di dolore.
Tutto è da cancellare senza esitare
in questa breve vita
Ogni segno inutile la rende sterile.
Composta martedì 15 gennaio 2019
Segni inutili,
parentesi di indifferenza,
punti di dolore.
Tutto è da cancellare senza esitare
in questa breve vita
Ogni segno inutile la rende sterile.
Sorridimi,
adesso che sei nelle mie notti.
Accarezzami,
Ora che appartieni alla mia vita.
Lambiscimi,
come un soffio di vento.
saziami,
nel bacio di tutto il tempo di questa vita.
Sospirami,
nell'anima dove l'allegro amore respira.
Profumami,
d'immenso che nei miei occhi è spiaggia.
E poi trattienimi,
dove io, così amante del suono ballo la tua allegria.
Voi credete di parlare ancora... parole,
esitate di essere spente voi... stelle,
non tacete campane sorde.
La primavera sta per arrivare
e le fanciulle raccoglieranno fiori nuovi,
e tu... poesia fai profumo,
diventa musica improvvisata
in un rumore vuoto e sordo.
Se io fossi, tu saresti.
E se io fossi ancora, tu saresti ancora.
Ma dato che io sono!
Tu sei la mia vita.
Sii come vita grezza,
spogliati degli artifici,
incontra la semplicità,
cogli la dolcezza.
Non cercare la bellezza assoluta come metallo prezioso,
si pietra da levigare
domina l'errore e se sfugge, regala le tue scuse.
Non sentirti mai solo
sei sempre parte di tutto.
Nel buio della notte mi ritrovo a pensarti, chiudo gli occhi per cominciare a viaggiare.
Nel buio della notte mi ritrovo ad immaginare tuoi occhi brillare.
Nel buio della notte mi ritrovo ad emozionarmi cercando un tuo profumo per poterti sognare.
Salmo. Di Davide.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.
E mi prendi,
mi travolgi,
mi assorbi,
mi spogli,
sgretoli la pelle,
fai implodere i pensieri,
cancelli ogni volontà.
E mi lasci nuda al tuo cospetto,
disarmata,
disillusa...
Tua!
Il buio intorno,
il vuoto dentro...
Mi sentivo un petalo addormentato
sulle tue ginocchia e quando,
infagottata di freddo
cercavo le tue mani,
raramente le trovavo aperte.
Mi bastava una tua carezza
fatta d'ombra e di vento
per dimenticare che
come un vecchio attore
fingevi di volermi bene.
Vorrei essere la donna
che si sveglia al tuo fianco
il primo giorno dell'anno.
Prenderti per mano,
raccontarti le mie paure
senza spegnere il tuo sorriso
che è sempre stato il mio orizzonte.
E con la musica nel tempo
cambiare il destino
che ha scelto per noi.
Vorrei essere la stella cadente
che ogni sera cerchi nel cielo
e caderti come una luce nel cuore.
Invece sono solo
un pianoforte senza note,
aspetto di toccare l'infinito
davanti al cancello chiuso
di un luna park vuoto.
E sotto un lampione acceso
lascio che la pioggia mi scivoli addosso
come questo dolore
che bagna ogni centimetro di pelle.
Ho solo una maglia blu
del colore dei sogni
che odora ancora di te,
e mi ricorda una pagina d'autunno.