Scritta da: Antonio Belsito
in Poesie (Poesie d'amore)
E sento
la tua vita
nella mia
che deflagra
nell'aorta
a donarci
esistenza.
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E sento
la tua vita
nella mia
che deflagra
nell'aorta
a donarci
esistenza.
Sei
uno specchio
d'acqua dolce.
Ed è del cuor
quieto fragor.
La tua penombra
è uno schianto
di luna.
Stiamo così
stretti
tra il respiro delle stelle
e il sospiro del mare.
Dove il cuore ha pianto la tua anima.
Tu bacerai il tempo.
Lividi e graffi nel tuo petto
ma tu sei bagliore di luce
che disegna il percorso.
Accarezza il pianto... non temere,
arriverà il sorriso che canta il tuo valore.
E i tuoi occhi
si vestono di luna
e mi cullano
di quiete.
E io resto
sotto un lampione
a rimirare
le tue labbra
che colorano
l'ombra.
Ed è luce.
Fermiamoci insieme, anche se non abbiamo più nulla da dirci, confidami quello che noti al contrario da me,
ti vedo disorientata, rovesciata allo starmi accanto,
non sei più la rosa selvaggia che dal primo giorno
mi teneva duro, non sei più cresciuta in quel bosco
che mi aveva concesso di scegliere
la donna più prepotente del mondo intero,
fra milioni di donne dolcissime
forse fra un miliardo di creature, insieme a te,
si è verificata la scintilla, imprecisato numero di imprevisti
mi attendevano, le conseguenze si sono moltiplicate
eri una rosa di campagna, avevi soltanto
bisogno d'amore e di immenso coraggio
per riuscire a far germogliare un po' d'amore
dal tuo cuore, ora mi neghi la speranza
di una vita insieme, che ho sempre tenuta riscaldata
con la mia fedeltà di poeta che pur di far felice una rosa,
preferisce soffrire, perché nient'altro mi resta se ora,
anche tu non hai più bisogno di me.
Ogni giorno paghi i momenti di gioia che regali,
l'amore che restituisci nel silenzio,
l'agganci al mio cuore che non aspetta altro
che accoglierti,
sostiene che questa storia nata per sbaglio
merita quest'attimo di distrazione,
questo momento riscaldato dalla fedeltà,
ha allargato la mia vita abituandomi alle tue mani,
ha cancellato malattie causate dal bisogno di affetto,
hai il cuore cento volte più grande del mio,
è diventato trasparente il mondo dove viviamo
con la rapidità del tuo arrivo
di prepotenza è arrivata la felicità,
rallegrandomi e levandomi ogni possibilità di scelta,
anch'io all'infuori di te non ho nessuno
che mi voglia bene, che ascolti se confido.
E ci baciammo nei vicoli della città
guardammo le stelle in un campo lontano
urlammo al cielo in cima ad una montagna
e ci tenemmo per mano camminando in riva al mare.
Ma tutto questo, dici che prima o poi ritornerà?