Tu dillo
Tu dillo
e sempre
com'è che chiameresti l'alba,
come ti piace dare il mio nome
alle cose affini, alle tue mani.
Fa come fossi la zagara e l'odore,
il giro delle foglie senza malinconia
nel vento
che l'autunno viene e solleva.
L'attimo di me
la nostra ampia primavera
dillo che l'hai fermata
dentro un abbraccio
(anche solo in un verso);
che guardandomi il viso - tuo riflesso-
il sorriso
è il sale che ti mancava.
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